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Emergenza criminalità

Modena, 15enne rapinato e colpito con un pugno al viso in autostazione

Mattia Vernelli
Modena, 15enne rapinato e colpito con un pugno al viso in autostazione

Il ragazzino è stato perquisito da una baby gang composta da due ragazzi e una ragazza: «Dacci tutti i soldi che hai»

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MODENA. «Hanno rapinato mio figlio, poi gli hanno sferrato un pugno. È già la terza aggressione di cui è vittima quest’anno». Il racconto è di un cittadino modenese, padre di un 15enne che frequenta l’istituto Sacro Cuore.

L’agguato

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi: «È uscito da scuola alle 16.30, e ha camminato fino alla stazione con un amico piuttosto alto e ben piazzato. Gli aggressori hanno atteso che se ne andasse per colpire. Quando il suo compagno è salito sulla corriera, si sono avvicinati. Mio figlio è di corporatura gracile, mentre la “baby gang” era composta da tre soggetti, due ragazzi e una ragazza, tutti sui 16 anni. Gli hanno chiesto dei soldi, erano piuttosto aggressivi».

Il gruppo minaccia il giovane: sono circa le 17, la stazione è affollata di pendolari. «Quello che ci ha lasciati allibiti è la totale indifferenza delle altre persone presenti - continua il padre- una famiglia, poco distante da lui, ha visto tutto senza intervenire. Così gli aggressori hanno potuto agire indisturbati. “Dammi tutti i soldi che hai, subito”, ha urlato il primo. Mio figlio ha risposto che non aveva nulla con sé. “Impossibile, non ci crediamo, facci controllare”. E così è iniziata una sorta di perquisizione, gli hanno infilato le mani nelle tasche. Aveva solo qualche moneta, quattro euro in tutto, e glieli hanno presi. Non tanto per il “bottino”, davvero magro, l’hanno fatto come dimostrazione di forza. Mio figlio è scappato, e lì è iniziato l’inseguimento, sempre all’interno della stazione. Non contenti, sono passati alle mani. Gli hanno sferrato un pugno, fortunatamente è riuscito a schivarlo, l’hanno colpito in faccia ma solo di striscio. Non è rimasto ferito e non ha avuto bisogno di andare al pronto soccorso. Tuttavia, se l’avessero colpito, gli avrebbero sicuramente fatto male».

Alla stazione con cambia nulla

Il ragazzo riesce a salire sull’autobus, scappando così dal gruppetto. C’è un particolare dell’aggressione che il padre racconta: «I tre si guardavano continuamente intorno per controllare se fosse passata qualche volante. Durante l’aggressione, e anche nei minuti precedenti, non si è visto alcun agente. Nonostante la disposizione delle zone rosse, la situazione in stazione è sempre la stessa. Abbiamo fatto denuncia ai carabinieri».

Il precedente

Non è la prima volta che il giovane è vittima di un episodio simile. Ad aprile un gruppo ha aggredito un gruppo di giovani, tra i quali era presenta anche il figlio dell’intervistato. «Lì un componente di una baby gang ha sferrato un pugno a un suo amico, rompendogli il naso. Fu un episodio particolarmente violento. Avevano provato a fermare mio figlio strattonandolo per la maglia e i pantaloni, ma lui è riuscito a scappare. È tornato a casa con i jeans strappati. Era terrorizzato».

Il caso raccontato dal padre aveva fatto molto scalpore. I residenti di strada Morane erano corsi in strada sentendo le urla dei ragazzi e avevano chiamato i soccorsi. I sanitari del 118 avevano trasportato il 15enne ferito al Pronto soccorso del Policlinico, mentre la polizia indagando sui fatti ha stretto il cerchio per individuare gli aggressori. «Rivivere la stessa situazione a distanza di pochi mesi è traumatizzante. La scorsa primavera, vicino al centro commerciale La Rotonda, poi, un altro gruppo gli ha rubato un cappello, sempre in pieno giorno. Purtroppo, non mi sento tranquillo quando mio figlio è fuori casa», conclude il padre.