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La polemica

Petizione contro la moschea a Sassuolo: «Già raccolte 8mila firme»

Alfonso Scibona
Petizione contro la moschea a Sassuolo: «Già raccolte 8mila firme»

Gli organizzatori del centrodestra: «Cambio di destinazione concesso ai Quadrati ancora prima della presentazione della domanda. Nessuna presa di distanza dall’estremismo e dalla poligamia»

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SASSUOLO. Quasi 8000 firme, raccolte e controllate, per la petizione promossa dal centrodestra sassolese, contro il cambio di destinazione d’uso dell’immobile ai “Quadrati” che, se implementato nell’approvazione del nuovo Pug, consentirebbe di trasformare l’immobile di oltre 2000 metri in una vera e propria moschea.

L’iniziativa

Questa la sintesi della conferenza stampa di sabato mattina durante la quale i rappresentanti del centrodestra, nella sala matrimoni del municipio, hanno presentato la raccolta iniziata una decina di settimane fa. «Una petizione – ha detto Luca Caselli di Fratelli d'Italia – che ha visto una mobilitazione senza precedenti da parte della cittadinanza. Si tratta della più grande raccolta firme che sia mai stata organizzata nella storia della città di Sassuolo: quasi 8000 persone, in maggioranza da Sassuolo ma anche dai Comuni limitrofi, hanno contribuito alla causa, esprimendo dissenso verso questa paventata scelta dell’amministrazione comunale».

Un “no” che mutua le sue ragioni da diversi aspetti, procedurali e di merito, che fin dall’inizio non hanno convinto la cittadinanza.

Le motivazioni

«In primo luogo – ha aggiunto il senatore Michele Barcaiuolo, presente all'evento – emerge l’assenza di un’intesa per regolare i rapporti tra lo Stato e le comunità islamiche (come sancito dalla Costituzione), che stabilisca un albo degli imam, la pubblicità dei bilanci, una forte e netta presa di distanza dagli estremismi ed il rifiuto della poligamia e di qualsiasi discriminazione. A ciò si associano forti criticità dal punto di vista urbanistico e una totale assenza di trasparenza nella gestione di questo processo: un normale cittadino dovrebbe presentare faldoni di documenti di carta bollata per richiedere un cambio di destinazione d’uso per un immobile simile, mentre alla Comunità islamica viene promesso senza che neanche sia stata presentata una domanda formale». Questa iniziativa del centro-destra ha attirato l’attenzione sulla questione ed ha trovato un dissenso ampio all'ipotesi moschea ai “Quadrati”, ma sarebbe sbagliato pensare che si tratti di una posizione di bandiera: è una questione che ha toccato trasversalmente tutti i cittadini sassolesi, di diversa fede politica. «A loro – dicono gli organizzatori, tra i quali spicca Francesco Macchioni, della lista civica omonima – va il nostro più sentito ringraziamento per la grande partecipazione dimostrata. Ora il sindaco Matteo Mesini ed i consiglieri di maggioranza prendano posizione. Decidano se dare o meno importanza alle istanze di migliaia di cittadini oppure non tenerne conto anche se da qualche settimana serpeggiano dubbi tra la stessa coalizione di governo della città».

Il caso negli scorsi mesi ha fatto piuttosto discutere. Con lo slogan “No alla moschea di Sassuolo”, il centrodestra ha portato avanti la petizione a partire dai banchetti allestiti in occasione delle “Fiere d’Ottobre” ma anche in tanti altri luoghi della città. Numerosi “no” sono arrivati anche da Comuni limitrofi per opporsi al tempio che sorgerà nel quartiere Braglia.