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Il lutto

Addio ad Alessandro Palladini, professore e pittore che insegnava il bello

di Daniele Montanari

	Alessandro Paladini al lavoro e con la famiglia
Alessandro Paladini al lavoro e con la famiglia

Ha insegnato disegno tecnico all’istituto Corni di Modena e poi, fino alla pensione, disegno e storia dell’arte al Sorbelli di Pavullo. I figli Stella, Francesca e Leonardo: «È stato un maestro di vita fino all’ultimo»

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PAVULLO. Un artista appassionato. Un professore che era anche maestro di vita. Un cultore del bello. Ma soprattutto, un uomo con valori profondi, ancorato alla famiglia, al suo paese e alla montagna che amava. Pavullo ha dato l’ultimo saluto sabato 29 novembre ad Alessandro Palladini, noto pittore e amatissimo docente delle superiori. Ha insegnato disegno tecnico all’istituto Corni di Modena e poi, fino alla pensione, disegno e storia dell’arte al Sorbelli di Pavullo, lasciando un caro ricordo in generazioni di studenti. Malato da tempo, si è spento giovedì pomeriggio, 27 novembre, a casa, circondato dall’affetto dei famigliari. Aveva 85 anni, avrebbe compiuto gli 86 ieri, domenica 30 novembre. Lascia la moglie Mariapia e le figlie Stella e Francesca (che gestiscono l’albergo ristorante Corsini in centro a Pavullo), l’altro figlio Leonardo, il fratello Claudio, le sorelle Maria e Isabella e gli altri parenti. Sabato scorso il funerale in San Bartolomeo (onoranze Belloi), poi la sepoltura nel cimitero di Pavullo.

Prof e artista

Palladini era anche architetto, laureato a Venezia come suo figlio e le sue figlie, a cui ha trasmesso la stessa passione. È stato un grande prof, di quelli che non si siedono dietro la cattedra ma vanno incontro agli studenti, anche quelli “difficili”. Ma soprattutto un artista dall’universo sconfinato, figurativo ma di tendenza metafisica e futurista, “infinito” nella sua applicazione, con la capacità di tornare anche a molti anni di distanza sulle opere cogliendo l’ispirazione per un ritocco o un’aggiunta. Opere e visioni che Pavullo applaudì nella mostra antologica che Simona Negrini (assieme a Stella e Francesca) allestì per i suoi 80 anni a Palazzo Ducale, summa di una vita. In quell’occasione venne presentato il nuovo documentario sul suo percorso artistico, ancora visibile sul sito dell’albergo. Tra gli amici, Altan, Roberto D’Agostino, Staino, Luigi Molinis, Adolfo Natalini e Giorgio Poppi, con cui compì un viaggio memorabile negli Stati Uniti.

Il ricordo dei figli

«Ringraziamo tutti di cuore per il grande affetto manifestato in queste ore per nostro papà – sottolineano Stella, Francesca e Leonardo – che si è spento serenamente a casa. Grazie alla dottoressa Alessandra Ambram, e all’assistenza domiciliare, per averlo seguito con affetto. E al nipote Giovanni Palladini, primario dell’ospedale di Pavia, che ha studiato la sua malattia rara. La passione per il disegno e la pittura non l’hanno mai lasciato: finché ha potuto, ha sempre continuato a esprimersi. Ma soprattutto, è rimasto fino all’ultimo innamorato dell’Appennino, dei dintorni di Pavullo e dell’architettura rurale tanto presente nei suoi quadri. Quando potevamo portarlo in giro in macchina, si beava nel rivedere il suo paesaggio. “Tutto quello che so sul bello, me l’ha insegnato lui” ci ha detto uno studente in questi giorni, commuovendoci. Sì, il papà era questo, educava al bello, ti insegnava a vederlo e scoprirlo. E noi custodiamo questa lezione nel cuore».

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