Gazzetta di Modena

Modena

Festività natalizie in centro

Così via Emilia centro cambia luce per il Natale: ecco le nuove luminarie sotto i portici


	Le luminarie sotto i portici del collegio
Le luminarie sotto i portici del collegio

Realizzate da Gaetano De Bellis, si inseriscono nelle celebrazioni per i 400 anni della Fondazione Collegio San Carlo. La presidente Edith Barbieri: «Vogliamo aprirci sempre di più alla città e fare un omaggio ai cittadini»

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MODENA. La via Emilia centro cambia luce per il Natale di Modena. La Fondazione Collegio San Carlo offre alla città l’illuminazione del portico nel tratto compreso tra corso Canalgrande e via San Carlo e affianca alle iniziative per i quattrocento anni un segno immediatamente visibile nello spazio urbano. Le luminarie, ideate e realizzate da Gaetano De Bellis, accompagnano il cammino dei passanti lungo uno dei segmenti più frequentati della città e disegnano una scenografia continua per tutto il periodo festivo. La scelta di intervenire su questo tratto della via Emilia nasce dalla storia stessa della Fondazione, istituzione radicata nel centro di Modena fin dal Seicento. Nata come collegio per la formazione dei giovani, oggi la Fondazione sviluppa attività di ricerca, alta formazione e divulgazione culturale che tengono insieme filosofia, scienze religiose, scienze sociali, storia e attualità, con un calendario di iniziative che attira studiosi, studenti e pubblico cittadino nelle sale del palazzo di via San Carlo. Le luminarie arrivano dopo l’avvio ufficiale delle celebrazioni per i quattro secoli di vita, inaugurate l’11 settembre con il concerto della Youth Symphony Orchestra of Ukraine diretta da Oksana Lyniv con la partecipazione del violinista Andrii Murza al Teatro della Fondazione, in un programma che ha attraversato Respighi, Bach, Barber, Grieg, Skoryk e Mozart. Il ricco programma delle celebrazioni è proseguito in questi mesi con numerose iniziative, tra cui i cicli di conferenze del Centro Culturale e del Centro Studi Religiosi, il convegno internazionale “Holy Mountain(s), in Byzantium and Beyond”, organizzato dalla Scuola di Alti Studi “Scienze della cultura” della Fondazione San Carlo in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Associazione Italiana di Studi Bizantini e le Gallerie Estensi di Modena, fino all’edizione 2025 di “Play in the City - Festival della Cultura Ludica”, ospitata presso la Fondazione. Tutte iniziative con l’obiettivo di promuovere, attraverso linguaggi diversi, l’importanza e il valore della trasmissione del sapere. Sullo sfondo resta anche il recente restauro della Chiesa di San Carlo, edificio barocco progettato da Bartolomeo Avanzini tra il 1664 e il 1700, riportato a una piena leggibilità grazie all’intervento diretto dall’architetto Francesco Gentili e documentato nel volume “Restauro della Chiesa di San Carlo a Modena”. E proprio al patrimonio artistico e storico-archivistico della Fondazione San Carlo saranno dedicati ulteriori eventi e iniziative di prossima programmazione, a partire dalla mostra Nati sotto Minerva, dedicata alle musiche antiche del San Carlo, visitabile presso il Collegio fino a domenica 21 dicembre, nell’ambito del progetto Elettrobiblioteca. «Questo intervento sul portico di via Emilia – commenta il direttore generale della Fondazione Collegio San Carlo, Edith Barbieri – nasce come gesto di attenzione verso Modena e verso chi vive la città nelle giornate di dicembre. La Fondazione Collegio San Carlo costruisce da quattro secoli un luogo di studio che si interfaccia con il pensiero globale e allo stesso tempo rimane ancorato alla dimensione cittadina, alle strade, ai volti e agli spazi che scorrono sotto questi portici». «Le luminarie – conclude Barbieri – portano questa linea di lavoro all’esterno del Collegio, in un tratto che accompagna i passi di chi va al lavoro, a lezione, a fare acquisti o a incontrare amici. Le celebrazioni per i quattrocento anni guardano alla storia della Fondazione e si aprono alla città con gesti visibili come questo, che inseriscono il Collegio nel paesaggio quotidiano di Modena durante il periodo natalizio».