Ruba 5 taniche di gasolio dalla ditta in cui lavora e prova a corrompere i poliziotti che lo fermano
Ha offerto agli operatori di Mirandola 2mila euro per “chiudere la questione”, insistendo ripetutamente
MIRANDOLA. Quando i poliziotti hanno trovato nel bagagliaio della sua automobile cinque grosse taniche di gasolio rubato, lui li ha guardati e non ci ha pensato due volte.
«Se chiudete un occhio», queste più o meno devono essere state le parole, «vi posso dare 2mila euro». Esatto, si è trovato davanti ai poliziotti del commissariato di Mirandola e ha provato a corromperli per evitare una denuncia per furto. Peccato che questo comportamento gli sia costato non solo la denuncia per furto aggravato, ma anche una per istigazione alla corruzione. La vicenda, che ha quindi portato a guai grossi per l’uomo, si è verificata domenica.
La ricostruzione
Andiamo con ordine. Era piena notte, più o meno le 3.30 quando la Volante della polizia di Stato, impegnata in un servizio di controllo del territorio, ha notato una macchina che, alla vista della pattuglia, ha svoltato repentinamente. Una mossa che ha ovviamente insospettito i poliziotti, che non ci hanno pensato due volte: hanno raggiunto l’auto, l’hanno fermata, e hanno cominciato a controllare il conducente.
Si tratta di un moldavo di 50 anni, già gravato da precedenti di polizia. Era visibilmente agitato e, alle domande degli agenti, ha risposto che stava rientrando verso casa. Evidentemente non è stato credibile. Gli operatori hanno deciso infatti di approfondire i controlli e nel bagagliaio hanno trovato ben cinque taniche di gasolio per un totale complessivo di 110 litri. A quel punto il 50enne ha ammesso di avere rubato il gasolio dalla ditta in cui lavorava, dicendo ripetutamente ai poliziotti che se avessero “chiuso la questione” evitando di denunciarlo avrebbe consegnato loro 2mila euro.
Le conseguenze
Un’offerta che ha proposto e ripetuto più volte, nonostante il netto rifiuto dei poliziotti che, tra l’altro, l’avevano anche ammonito spiegando che quanto stava cercando di commettere era un grave reato. Di fronte a questo insistente tentativo di corruzione, i poliziotti hanno alla fine arrestato in flagranza di reato l’uomo per istigazione alla corruzione e lo hanno denunciato per furto aggravato del gasolio. Le taniche sono poi state restituite al legittimo proprietario.
Sabato il gip, al termine dell’interrogatorio e dell’udienza, ha convalidato l’arresto, applicando all’indagato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria in conformità alla richiesta della procura.
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