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Affetto da tumore e disabile al 55 per cento: «Per una visita attesa di un anno»

di Mattia Vernelli
Affetto da tumore e disabile al 55 per cento: «Per una visita attesa di un anno»

«Malattia all’intestino, ma appuntamento a dicembre 2026»

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GUIGLIA. «Per una risonanza magnetica all’intestino mi hanno fissato la visita il 2 dicembre 2026. Esattamente tra un anno. Ho patologie piuttosto gravi tra cui un tumore al cervello, non posso aspettare così tanto». È Tommaso, cittadino di Guiglia, a raccontare la propria esperienza, alle prese con una prenotazione di una visita tramite il Servizio sanitario nazionale.

Il racconto

«Parto dal mio quadro medico: ho un tumore al cervello, una malattia autoimmune dal nome “morbo di Basedof”, il diabete e un’invalidità al 55%, sul quale sto “battagliando” per il riconoscimento di una percentuale maggiore. A questo, si aggiunge un problema all’intestino spuntato da alcuni mesi che mi impone di andare in bagno anche venti volte al giorno. A settembre ho iniziato a fare gli accertamenti del caso per capire di cosa si trattasse, e a fine ottobre mi sono recato al Cip (Centro interno di prenotazioni) dell’ospedale di Baggiovara per prenotare una risonanza magnetica: la dottoressa mi aveva infatti detto che, con ogni probabilità, sono affetto dal morbo di Crohn. Il primo appuntamento disponibile era nel 2027. Non riuscivo a crederci. Si tratta di un disturbo che mi crea grandissimi disagi e sul quale ho bisogno di una diagnosi il prima possibile, per poter iniziare la terapia adeguata. Sono tornato nuovamente, a distanza di alcuni giorni, a Baggiovara, e mi hanno detto che c’era la possibilità di fare una visita entro una settimana ma in intramoenia, ovvero privatamente all’interno della struttura pubblica. Il costo era di 777 euro, a mio avviso davvero esorbitante: non ho di certo questi soldi. Io chiamo quotidianamente il centro di prenotazione nella speranza che si liberi qualcosa prima. Così ho rifiutato, e l’unica soluzione è quella di aspettare e sperare. Alcuni giorni fa, l’operatrice mi ha detto che c’era posto il 2 dicembre: peccato però che si stesse riferendo al 2026. Non ho potuto fare altro che confermare quella data, ma sono davvero allibito per questa situazione, specialmente perché sono un paziente iscritto nella “fascia protetta”, con una invalidità davvero importante».

L'amarezza

Non è la prima volta che a Tommaso capita di incorrere in una situazione simile: «Queste malattie sono state accertate a partire da febbraio, lì è iniziato un vero e proprio calvario. Per una tac agli occhi per la malattia autoimmune, che mi causa l’uscita dall’orbita dell’occhio di diversi centimetri, inizialmente mi hanno dato tempi d’attesa di diversi mesi, nonostante i disturbi necessitino interventi urgenti. La dottoressa, però, a conoscenza del disagio, me l’ha fatta passare come visita del sistema interno di Baggiovara, per ridurre sensibilmente i tempi d’attesa. Oltre a queste malattie, ho anche un ernia al disco che mi causa pesanti dolori. Anche qui, i tempi di attesa sono di anni. Io i soldi per pagare tutte queste visite a pagamento non ce li ho. Da febbraio, quando sono comparsi i sintomi delle malattie, è iniziato il mio inferno, ma la sanità pubblica, invece di aiutarmi, acuisce questa mia situazione. È davvero sconvolgente».