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La tragedia

Malore al lavoro, postino muore davanti ai colleghi. La Cgil: «Manca il defibrillatore»

di Manuel Marinelli

	Il centro logistico di Poste Italiane a Modena
Il centro logistico di Poste Italiane a Modena

Un portalettere 64enne si è accasciato a terra improvvisamente nel centro di smistamento di viale delle Nazioni, a Modena: vano ogni tentativo di soccorso. La rabbia del sindacato: «Salute e sicurezza non possono essere considerate un costo aziendale»

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MODENA. Si è accasciato davanti ai colleghi e non si è più rialzato. Loro lo hanno soccorso immediatamente, poi hanno chiamato il 118. Ma nonostante l’intervento dei sanitari e il trasporto in ambulanza a tutta velocità all’ospedale di Baggiovara non c’è stato nulla da fare. Il 64enne P.B., postino di Poste Italiane, non ce l’ha fatta.

La tragedia

Tutto è accaduto lunedì alle 9 presso il centro logistico di Poste Italiane in viale delle Nazioni. L’uomo, come ogni giorno, si era recato al lavoro per consegnare pacchi e lettere in tutta la città. Ma poco prima di partire con il proprio mezzo alla volta di Modena la tragedia: il 64enne è crollato al suolo sotto gli occhi dei colleghi. Immediato il soccorso, tutti si sono prodigati, lo spavento è stato enorme. Ma è stato inutile, e alla paura è subentrato lo sgomento quando, poche ore dopo l’accaduto, dall’ospedale civile di Baggiovara è arrivata la notizia: l’uomo non ce l’ha fatta.

La protesta

Nelle scorse ore non sono mancate le polemiche, scatenate dalla Cgil: «Negli uffici di via delle Nazioni non è presente il defibrillatore. E così nonostante i tentativi di rianimazione è stato dichiarato il decesso qualche ora dopo. La Slc/Cgil esprime cordoglio e vicinanza al dolore dei familiari e al dolore della comunità postale di Modena». La sirena della sicurezza sul lavoro torna a suonare sul Modenese: «Già qualche anno fa i dipendenti avevano raccolto le firme per averne uno a disposizione. Gli uffici della Slc Cgil di Modena sono stati letteralmente subissati di telefonate e messaggi per rivendicare più sicurezza nel luogo di lavoro. C’è sconcerto tra i colleghi, alcuni dei quali erano presenti al momento del malore, e rabbia da parte di molti: troppo spesso le enunciazioni sull’attenzione alla salute e sicurezza rimangono vuoti proclami».

Le richieste

«La salute e la sicurezza sul lavoro non possono essere considerate un costo aziendale – continua Cgil – ma devono essere il più grande valore da tutelare, a tal proposito chiediamo a Poste Italiane di andare oltre i requisiti minimi quando si parla di salute e sicurezza e di accogliere la richiesta dei lavoratori di installare un defibrillatore con personale formato per il suo utilizzo che permetterebbe alle lavoratrici e ai lavoratori di sentirsi più sicuri. I diritti dei portalettere devono aumentare ristabilendo il principio di equità anche in tema di sorveglianza sanitaria obbligatoria. In Poste Italiane la mansione del portalettere è stata esclusa dal regime di sorveglianza sanitaria obbligatoria, questo rappresenta una grave anomalia aziendale che da anni come Slc/Cgil denunciamo. L’altra grande battaglia che come Slc/Cgil portiamo avanti è l’inserimento del portalettere nell’elenco delle attività riconosciute come lavoro gravoso.

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