Bimbo di due anni colto da un malore in negozio, i dipendenti: «Abbiamo fatto il massaggio cardiaco»
Il racconto dei tre commessi: «In videochiamata con i sanitari del 118 abbiamo svolto le manovre di primo soccorso per evitare il peggio». Rimane in condizioni gravi ricoverato al Policlinico
VIGNOLA. «Ci siamo accorti che il piccolo nel passeggino si stava sentendo male e ci siamo subito attivati. Lo spavento è stato enorme, ma il senso di responsabilità ha prevalso: abbiamo praticato il massaggio cardiaco, è stato decisivo». È Matilde Sirotti, dipendente del negozio Kuadrifoglio in via Resistenza, a raccontare i terribili attimi di mercoledì pomeriggio.
Cosa è successo
Erano circa le 17.30 quando un bambino di due anni, figlio di una cliente in negozio, è stato colto da un malore. Il piccolo si trova al Policlinico ricoverato in Terapia intensiva in condizioni gravi. «Ha perso conoscenza e la madre ha iniziato a urlare e provando a scuoterlo. Era sconvolta e spaventata, così abbiamo subito chiamato il 118. Poi sono iniziati attimi terribili che mi sono sembrati un’eternità. In videochiamata, i sanitari ci hanno guidato per fare il possibile per salvare il piccolo».
Soccorsi decisivi
Nel negozio, nel momento dell’episodio, erano presenti tre dipendenti: Sirotti, Giordano Simonini e Edma Acunzo. «È stato un vero lavoro di squadra – continua il racconto di Sirotti – Edma reggeva il telefono in mano per inquadrare, Giordano praticava il massaggio cardiaco, io lo aiutavo. Dopo alcuni minuti, la respirazione del bambino è diventata più regolare, l’abbiamo quindi adagiato in posizione laterale, sempre su indicazione degli operatori. Ambulanza e automedica sono giunte poco dopo sul posto, e i sanitari hanno continuato le operazioni di primo soccorso, stabilizzando le condizioni del piccolo, che però non ha ripreso conoscenza. C’è davvero tanta apprensione per le sue condizioni, spero che possa tornare a casa dalla sua famiglia al più presto. Nel negozio, oltre alla madre, era presente il fratellino di 5 anni. I sanitari l’hanno tranquillizzato e portato fuori dal negozio e gli hanno dato dei quaderni da colorare per distrarlo. Purtroppo abbiamo dovuto anche allontanare tanti curiosi che sono arrivati nei pressi del negozio, e che hanno complicato un po’ le operazioni».
Rimane lo choc
All’indomani dall’episodio, Sirotti si dichiara «ancora sconvolta, fatico a realizzare, lo choc da questa vicenda è enorme. Ho ancora in testa le tragiche urla della madre, preoccupatissima, e l’apprensione generale per le condizioni del piccolo. La volontà di salvargli la vita ha prevalso su tutto. Ci siamo attivati con grande reattività, abbiamo collaborato e ci siamo supportati a vicenda, eseguendo alla lettera le indicazioni del 118. Un grande e decisivo lavoro corale, abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Io ho fatto la volontaria per 6 anni nella Pubblica assistenza di Vignola, e i tanti corsi di primo soccorso che ho svolto in passato mi hanno aiutata molto per mantenere la calma e soprattutto per seguire più precisamente le indicazioni che arrivavano dalla centrale del 118. Ora, la speranza è che le condizioni del bambino migliorino al più presto. Siamo davvero orgogliosi di ciò che abbiamo fatto, era doveroso: non potevamo di certo rimanere indifferenti difronte a un episodio simile», conclude Sirotti.
