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Il caso

Parco Estense, per 200 famiglie il regalo di Natale è un incubo: contratto di affitto disdetto

Parco Estense, per 200 famiglie il regalo di Natale è un incubo: contratto di affitto disdetto

Le lettere inviate agli inquilini da Fondo Investire Sgr, proprietario delle cinque palazzine del comparto Ers situato in via Nilde Iotti, tra strada Morane, la tangenziale e strada Vaciglio: cresce la paura di sfratti, Cgil e Sunia chiedono chiarezza

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MODENA. Un clima di crescente preoccupazione, ben lontano dall’atmosfera natalizia, sta avvolgendo le circa 200 famiglie che abitano nelle cinque palazzine del comparto Parco Estense, situato in via Nilde Iotti a Modena, tra strada Morane, la tangenziale SS12 e strada Vaciglio. La causa? L’arrivo progressivo delle lettere di disdetta dei contratti di affitto inviate dal Fondo Investire Sgr, proprietario degli immobili.

Cos’è il Parco Estense

Il comparto Parco Estense non è un complesso residenziale qualsiasi: le palazzine furono realizzate con una destinazione precisa, quella di offrire alloggi in affitto a canone concordato per almeno 15 anni, come stabilito dalla convenzione firmata nel 2019 tra il Comune di Modena e Modena Estense Spa. L’obiettivo era chiaro: garantire il diritto alla casa a famiglie fragili e a basso reddito, assicurando loro stabilità e continuità abitativa nel medio-lungo periodo. Il terreno, infatti, era stato concesso dal Comune proprio per interventi di edilizia residenziale sociale (Ers), in un’area strategica della città, pensata per favorire inclusione e coesione sociale.

La denuncia di Cigl e Sunia

«Apprendiamo in queste ore dai nostri iscritti e dai cittadini – dichiarano Roberta Orfello (Cgil) e Marzio Govoni (Sunia) – che stanno arrivando lettere di disdetta dei contratti d’affitto». Secondo i sindacati, non si tratterebbe di sfratti per fine locazione, ma di una strategia per rinegoziare i canoni. «È una modalità che non esitiamo a definire discutibile – proseguono – perché si tratta di un atto unilaterale che genera forte tensione tra le famiglie, proprio alla vigilia delle festività». Alcuni inquilini raccontano di aver ricevuto la comunicazione senza alcuna spiegazione dettagliata, alimentando ansia e incertezza sul futuro. Cgil e Sunia chiedono alla proprietà una comunicazione ufficiale che confermi l’intenzione di stipulare nuovi contratti a canone agevolato, rassicurando così famiglie e anziani residenti. «Auspichiamo che in futuro le comunicazioni siano più chiare e rassicuranti – aggiungono Orfello e Govoni –. Abbiamo chiesto al Comune di Modena di monitorare la situazione affinché siano rispettate le procedure per garantire il diritto all’abitare».

La richiesta di un incontro

Il tema è particolarmente sensibile: molti inquilini hanno scelto di trasferirsi al Parco Estense proprio per la garanzia di affitti agevolati e di lungo periodo. Ora, quella sicurezza sembra vacillare, con il rischio di compromettere la fiducia nelle politiche abitative locali. Il Sunia ha chiesto di avviare un tavolo di confronto tra sindacati degli inquilini e proprietà per definire i nuovi contratti. L’incontro sarà anche l’occasione per affrontare un altro nodo critico: i problemi di manutenzione che da tempo affliggono il comparto, dalle infiltrazioni alle aree comuni trascurate. Una questione che si somma alla tensione attuale e che rende ancora più urgente un dialogo costruttivo tra le parti. La vicenda potrebbe avere ripercussioni ben oltre il comparto Parco Estense. Se non verranno fornite garanzie chiare, il rischio è quello di alimentare un clima di sfiducia verso gli strumenti di edilizia sociale e le politiche abitative locali, vanificando anni di lavoro per favorire l’accesso alla casa a canone calmierato. In un momento storico in cui il costo degli affitti è in crescita e le famiglie più fragili faticano a trovare soluzioni stabili, episodi come questo rischiano di diventare un campanello d’allarme per l’intera città.