Anno nero sul fronte del lavoro: aumentati sia i morti che i feriti
Nei primi nove mesi una vittima in più e 129 infortuni oltre quelli del 2024
MODENA. Sono aumentati i morti e i feriti sul lavoro in provincia, nei primi nove mesi dell’anno. A sottolinearlo è la Uil Modena, attraverso il coordinatore Roberto Rinaldi. Evidenziando però anche il netto cambio di tendenza rispetto a 15 anni fa. «Nel periodo gennaio-settembre 2025 sono stati 9 i morti sul lavoro nel contesto modenese, uno in più rispetto allo stesso periodo del 2024 – osserva Rinaldi – dai dati nazionali forniti dall’Inail risultano poi in aumento, analizzando lo stesso periodo, anche le denunce di infortunio: 10.746 casi rispetto ai 10.617, mentre sono 526 le denunce di malattia professionale. Tanti i giovani coinvolti, moltissimi lavoratori e lavoratrici con contratto precario. Dati preoccupanti ma che – evidenzia – se analizziamo quelli di 15 anni fa, risultano essere quasi dimezzati».
Sconfitta sociale
La sensazione quindi è che tutto il lavoro, anche sindacale, fatto per la sicurezza, sia stato nella direzione giusta. «Le mobilitazioni messe in atto da diverso tempo al fine di arrivare a zero morti sul lavoro stanno iniziando a produrre i primi risultati – rimarca Rinaldi – anche se l’obiettivo resta lontano, e per noi un decesso, cosi come un infortunio, è una sconfitta sociale che non dobbiamo permetterci: è una questione culturale.
I settori più colpiti
I settori maggiormente esposti restano quello agricolo, della logistica, dell’edilizia e molte attività degli appalti. C’è il dato allarmante degli infortuni in itinere (ovvero quelli nel tragitto casa lavoro), quasi la metà degli incidenti mortali». Ci sono molte attese per la conversione in legge del decreto 159 del 31 ottobre, con misure urgenti per la sicurezza sul lavoro: «Recepisce tantissime richieste avanzate dalla Uil – evidenzia Rinaldi – come ad esempio i provvedimenti sulla rete del lavoro agricolo di qualità, i 35 milioni di euro di risorse dell’Inail destinati a finanziare progetti di formazione sulla sicurezza sul lavoro, i badge di cantiere, il ritorno alla composizione originale della Commissione consultiva permanente, la tutela assicurativa per infortuni in itinere, il potenziamento dell’organico del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro... Ma continuiamo a dire che servono anche più ispettori, più formazione per i datori di lavoro e l’istituzione dei rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza sul lavoro in tutte le realtà lavorative».
«Va istituito l’omicidio sul lavoro»
Ma la Uil chiede anche altri passi: «Vanno eliminate le gare al massimo ribasso, bisogna introdurre il reato di omicidio sul lavoro, istituire una Procura nazionale del lavoro e riconoscere il patrocinio legale gratuito per le famiglie vittime. A livello provinciale stiamo lavorando con le istituzioni e gli altri soggetti interessati affinché si potenzi anche la formazione nelle scuole».
Ma ci sono anche altre priorità: «Potenziare i controlli a tutte le aziende (mediamente un’azienda subisce un controllo ogni venti anni), serve continuare con la formazione e l’informazione nei luoghi di lavoro, rispolverando magari anche il Codice della strada con l’ausilio delle istituzioni competenti, quindi incentivare la mobilità dei lavoratori sui mezzi pubblici, utilizzando la figura dei mobility manager».
L’appello è anche per ritmi di lavoro meno frenetici, «perché per noi la vita viene prima del profitto». In questa fase di discussione dei bilanci comunali, la richiesta, se ci sono le condizioni, è «di prevedere un fondo per implementare l’informazione di massa sul tema: sarebbe un bel segnale per dire che il problema è di tutti, e che ognuno fa la sua parte».
