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Il dramma

Modena, i senzatetto vanno a dormire nei loculi vuoti del cimitero

Andrea Marini
Modena, i senzatetto vanno a dormire nei loculi vuoti del cimitero

A San Cataldo, giacigli creati con materassi e coperte nelle nicchie che proteggono dal freddo. Notti trascorse in mezzo ai morti

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MODENA. Case che non si trovano ad affitti sostenibili, lavoratori costretti a dormire in auto perché i canoni, anche solo per una stanza con bagno comune, si mangerebbero metà, se non di più, dello stipendio. Persone che passano le notti in alloggi di fortuna costruiti con teloni di plastica e pezzi di legno nelle zone incolte alle porte della città. Tutto questo avviene, come noto, a Modena.

La scoperta choc

A queste situazioni di emergenza abitativa e sociale se ne aggiungono altre, dove gli ultimi tra gli ultimi diventano inquilini del cimitero di San Cataldo. Per ripararsi dal freddo e dormire, con qualche coperta e vecchi materassi si infilano nei loculi vuoti nella zona monumentale.

La scoperta, del tutto casuale, è stata fatta l’altro giorno da una modenese che si era recata al cimitero per rendere omaggio ai propri cari.

«Stavo andando dalla bisnonna quando mi sono imbattuta in quei due giacigli di fortuna – racconta la donna – Confesso che, nella penombra, mi sono spaventata, non ho capito se ci fosse qualcuno o si trattasse solo di stracci appoggiati lì e sono venuta via...».

Ieri mattina i giacigli di fortuna erano ancora visibili, ricavati proprio dalle nicchie poste a piano terra del cimitero.

Le foto parlano da sole e sono eloquenti: una serie di coperte nelle nicchie dove l’inquilino si adagerà durante la notte, altre utilizzate come cuscino. Poco distante c’è anche una versione che può “godere” della comodità di un materasso a una piazza con tanto di doppio cuscino. Vicino, qualche cintura ed indumento e le bottiglie vuote: l’alcol che di notte dovrebbe “riscaldare” e, al tempo stesso, aiutare a sopportare freddo e solitudine. In questo luogo di dolore, un angolo di disperazione.

Dove andranno?

Essere costretti a dormire in queste condizioni, in una città come Modena, che da sempre si è fatta modello dell’accoglienza e della solidarietà, non può essere considerato normale. Non lo è nemmeno avere persone che dormono in auto o sotto i ponti.

Probabilmente già questa sera, dopo la pubblicazione di queste foto, delle tombe-letto non resterà traccia, saranno sgomberate e verranno allontanati gli abusivi del cimitero. Che resteranno, comunque, senzatetto, aiutati come sempre dai volontari delle unità di strada che fanno già l’impossibile. I senzatetto non spariranno e saranno alla ricerca di un altro “posto caldo” per trascorrere le notti.

La vicenda dovrebbe far riflettere la città, i suoi servizi, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui “tutti ci sentiamo più buoni”, ma fatichiamo a vedere le sacche di povertà ed emarginazione dietro l’angolo. Tanto viene fatto, anche grazie al lavoro dei volontari. Ma San Cataldo dimostra che resta molto da fare.