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Sanità, ospedali dell’Emilia Romagna promossi da Agenas: Modena, Carpi e Sassuolo tra i top

di Gabriele Canovi

	L'ospedale di Baggiovara
L'ospedale di Baggiovara

I risultati presentati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali nell’ambito dell’edizione 2025 del Programma nazionale esiti

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MODENA. Le criticità ci sono, il problema delle liste d’attesa resta, ma l’Emilia Romagna si conferma un’eccellenza in campo sanitario. E a dirlo (anche) questa volta sono i numeri; quelli registrati dall’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nell’ambito dell’edizione 2025 del Programma nazionale esiti.

L’indagine

Dall’indagine – presentata al ministero della Salute – emergono numeri piuttosto chiari: quindici ospedali italiani al top e due su dieci “rimandati”; una media che si abbassa se si prende in considerazione l’Emilia-Romagna, dove l’Agenas ha bocciato solo una struttura sulle quindici esaminate in totale. Quale sia non è specificato, ma ad incidere è stata la qualità dell’assistenza. Anche la provincia di Modena si conferma un’eccellenza sanitaria, grazie, secondo l’Agenas, all’ospedale Ramazzini di Carpi, a quello di Baggiovara, a quello di Sassuolo e all’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena (Policlinico e Baggiovara). Ma andiamo a vedere le singole valutazioni nel dettaglio.

La classifica

Per quanto riguarda i singoli ambiti clinici la Regione fa segnare:

  • quattro strutture di livello molto alto in quello cardiocircolatorio: il Sant’Orsola di Bologna con sette indicatori valutati (il massimo), il Santa Maria delle Croci di Ravenna, il Morgagni-Pierantoni di Forlì e l’Infermi di Rimini con cinque indicatori;
  • in ambito sistema nervoso, due indicatori su due per il Bufalini di Cesena, l’istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, l’Aou di Parma, l’Aou di Modena e Baggiovara;
  • in materia di chirurgia oncologica, spiccano invece l'Istituto in tecnologie avanzate di Reggio Emilia, il Morgagni-Pierantoni di Forlì e l’Aou di Parma con sette indicatori su sette e il Ramazzini di Carpi con quattro;
  • in ambito gravidanze e parto raggiungono il massimo di quattro indicatori su quattro l’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, il Santa Maria Nuova di Reggio, il Ramazzini di Carpi, il Maggiore di Bologna, il Santa Maria delle Croci a Ravenna, il Bufalini di Cesena, l’Infermi di Rimini, l'ospedale di Sassuolo, l’Aou di Parma, l’Aou di Modena, il Sant’Orsola di Bologna e l’Aou di Ferrara;
  • infine, in ambito osteomuscolare, raggiungono il massimo di sei valutazioni l’ospedale di Borgo Val di Taro, Santa Maria delle Croci di Ravenna, l’Umberto I di Lugo, il Morgagni-Pierantoni di Forlì, il Bufalini di Cesena e il Rizzoli di Bologna, mentre con cinque ci sono l’ospedale di Porretta Terme, l’ospedale di Lagosanto, la Casa di Cura Città di Parma, Villa Laura a Bologna, il Malatesta Novello di Cesena e ancora l’Aou di Modena.

L’assessore regionale

«Un risultato che ci riempie di orgoglio e rappresenta un’ulteriore dimostrazione del livello di eccellenza della nostra sanità regionale – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi – Ancora più importante, perché la certificazione arriva da un osservatorio autorevole e “terzo” come Agenas, un’agenzia del Governo. Nel report, ci sono dati positivi in tutte le voci di valutazione e per numerose strutture, a conferma dell'ottimo lavoro portato avanti ogni giorno da medici, infermieri e operatori sanitari della nostra Regione».

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