Gazzetta di Modena

Modena

Il caso

Il Comune di Maranello avvia la battaglia legale contro il marchio “Maranelle”

di Stefania Piscitello

	Il marchio "M Made in Red Maranello" registrato dal Comune
Il marchio "M Made in Red Maranello" registrato dal Comune

L’Ente presenterà un’istanza per opporsi alla registrazione: risulterebbe confondibile con il brand “M Made in Red Maranello” registrato a livello europeo

2 MINUTI DI LETTURA





MARANELLO. Che qualcuno provi a registrare un marchio simile a “Maranello” non è una novità; che questa volta ci si ritrovi davanti a un “Maranelle”, invece, è la curiosità che ha rimesso in moto l’attenzione del Comune. L’Ente ha deciso di tutelarsi e di farlo rapidamente, incaricando uno studio specializzato di depositare un’istanza di nullità contro la domanda presentata lo scorso marzo all’Euipo, l’ufficio marchi dell’Unione Europea. Secondo gli uffici, il marchio “Maranelle”, richiesto nelle classi 12 e 35 – quelle relative a veicoli, accessori e attività commerciali – risulterebbe confondibile con il “M Made in Red Maranello”, brand registrato dal Comune a livello europeo.

La strategia del Comune

Così è arrivata la determinazione dirigenziale dell’Area Amministrativa, che prevede un affidamento diretto da 3.279 euro, coperto nel bilancio 2025 alla voce “Gestione marchio”. Una scelta che rientra nella più ampia strategia con cui l’amministrazione tutela da anni il proprio patrimonio identitario, affidando allo stesso studio la gestione dei marchi comunali già dal 2008. Alla base dell’intervento c’è il timore che la somiglianza tra i due segni possa generare equivoci su origine e provenienza di prodotti e servizi. Un rischio che l’ente considera significativo, soprattutto perché il marchio comunale nasce per sostenere le attività economiche locali, valorizzando il legame fra territorio, eccellenza e “Made in Red”.

I precedenti

Non è la prima volta che il Comune deve affrontare casi simili. Negli anni sono arrivati tentativi di deposito di marchi con richiami più o meno diretti al nome della città, dal settore del caffè fino alle vicende più lontane come quella degli orologi “Maranello Rotap”, prodotti all’estero e poi contestati.