Gazzetta di Modena

Modena

Violenza sulle donne

Minaccia e aggredisce la compagna poi le lancia un termosifone addosso

di Stefania Piscitello

	Il caso è discusso in tribunale a Modena
Il caso è discusso in tribunale a Modena

Il 51enne è a processo ma respinge le accuse: «Le liti erano reciproche»

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MODENA. Tutto è cominciato da quel momento, da quel termosifone scagliato contro la compagna. Un gesto che, secondo l’accusa, non sarebbe stato un episodio isolato ma uno dei momenti più violenti di una relazione segnata da paura, minacce e aggressioni.

È da questo oggetto diventato “arma improvvisata” che giovedì 11 dicembre si è tornati a parlare nell’aula del tribunale, dove ha preso la parola l’imputato, un 51enne già condannato in passato per condotte analoghe ai danni di un’altra donna.

La ricostruzione

La vicenda si colloca tra il 2023 e il 2024, periodo in cui l’uomo stava terminando la detenzione domiciliare proprio per quella precedente condanna.

Nonostante ciò, secondo la procura avrebbe continuato a esercitare sulla nuova compagna un controllo esasperato, fatto di schiaffi, pugni, strette al collo, minacce di morte e telefonate ossessive dopo la fine della relazione.

In un’occasione si sarebbe introdotto anche nell’abitazione della donna mentre lei stava riposando.

Il 51enne nega le accuse

In aula, però, il 51enne ha respinto ogni addebito. Davanti al giudice ha detto di non aver mai maltrattato la compagna, sostenendo che tra loro vi fossero litigi reciproci, discussioni aspre ma non violenze unilateralmente inflitte. Ha negato di aver mai terrorizzato la donna o, comunque, di avere commesso quei soprusi nei suoi confronti. Si è dunque difeso, assistito dal suo avvocato, Gianfranco Balugani.

Una versione che si scontra con il quadro tracciato dall’accusa: una relazione in cui la donna sarebbe stata costretta a vivere in un clima di intimidazione costante, tra insulti ripetuti e, anche al termine della relazione, messaggi vocali dai toni minacciosi inviati quotidianamente. Anche dopo aver tentato di bloccare il numero, lui – secondo la denuncia – avrebbe continuato a contattarla usando altre utenze anonime.

Il giudice, al termine dell’udienza di giovedì mattina, ha disposto il rinvio del processo al 5 febbraio, data fissata per la discussione – con la richiesta di condanna – e la sentenza.

La parola ora passa alla Giustizia.

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