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Bar chiuso dal questore, aperitivo di protesta dei clienti: «Un’ingiustizia»

di Filippo Trenti

	La protesta davanti al bar chiuso
La protesta davanti al bar chiuso

L’iniziativa pacifica dei clienti storici del “Bar Sport da zia” di Marano, che ha ricevuto una sospensione di 15 giorni per cattive frequentazioni: «Privo di senso punire la proprietaria per episodi avvenuti fuori dal locale e privare la comunità di un punto di ritrovo anche per le feste di Natale»

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MARANO. Un semplice aperitivo come protesta pacifica dopo che, negli scorsi giorni, il questore di Modena ha disposto la sospensione della licenza del “Bar Sport da zia” di Marano. Il periodo di stop previsto è di 15 giorni, che hanno preso il via lo scorso venerdì 12 dicembre e coinvolgeranno anche le imminenti celebrazioni natalizie.

Il provvedimento

Poco meno di un centinaio di persone hanno partecipato all’iniziativa di ieri sera davanti al noto locale – chiuso – di via Roma, storico punto di ritrovo per la cittadinanza maranese e non solo. I controlli svolti dai carabinieri avrebbero infatti messo in evidenza uno stato di degrado sociale portando alla chiusura momentanea del bar, motivazioni che vengono però contestate dai frequentatori del locale. A prendere la parola uno dei clienti storici, fra i più assidui frequentatori del bar. Il cittadino maranese ha parlando a nome di tutti i presenti. «Il provvedimento adottato dalla questura è estremamente ingiusto – ha esordito – La descrizione che è stata fatta di questo bar non rispecchia affatto la realtà: è un locale che accoglie qualsiasi tipo di persone, qualunque sia il suo passato o il colore della pelle. Molti degli episodi di violenza documentati dalle forze dell’ordine sono avvenuti all’esterno del locale, per questo motivo ritengo privo di senso punire la proprietaria e tutta la comunità maranese, che negli anni ha sempre dimostrato il proprio affetto per il “Bar Sport da zia”. Le persone presenti stasera non meritano questa chiusura, soprattutto in un momento come questo: alle porte delle festività natalizie i maranesi sono stati privati del loro tradizionale punto di ritrovo e le motivazioni che sono state date loro non li soddisfano affatto».

La protesta

A confermare l’affetto dei cittadini per il locale è stata la grande affluenza di persone che hanno partecipato alla protesta pacifica caratterizzata da un semplice aperitivo nei pressi del locale a due passi da piazza Matteotti. La maggior parte di loro proviene proprio da Marano, ma anche altri, che pur abitando nei paesi limitrofi hanno, almeno una volta, messo piede nel locale, hanno voluto dimostrare la propria vicinanza. «La decisione della Questura ha lasciato soltanto tanta rabbia in me e in tutti gli altri frequentatori – ha concluso – Ma ora è necessario mantenere la calma, per il bene del bar e della sua proprietaria, motivo per il quale abbiamo scelto di organizzare un’iniziativa totalmente pacifica. Ci teniamo ugualmente a far sentire la voce dei cittadini e contrastare quella che, secondo noi, rimane una grande ingiustizia». Durante la serata ha anche parlato una dipendente del locale: «Qui ho mosso i primi passi nel mondo del lavoro. Se questo bar fosse così pericoloso, secondo voi, continuerei a lavorarci? È preoccupante che sia stata tolta la possibilità a 3 persone di lavorare piuttosto che emarginare chi non rispetta le regole».

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