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Il caso

«C’è un incidente». E l’autista del bus lascia a piedi il 14enne

Chiara Marchetti
«C’è un incidente». E l’autista del bus lascia a piedi il 14enne

La rabbia della madre del ragazzo che tornava dopo una giornata di scuola a Mirandola: «Inaccettabile»

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MIRANDOLA. «C’è un incidente, quindi o ti porto a Medolla e ti fai venire a prendere lì, o non salire proprio». È quanto si è sentito rispondere sui gradini di un autobus Seta un ragazzo di 14 anni che, come tutti i lunedì, doveva tornare nella sua casa di San Pietro, frazione di San Prospero, dopo una giornata di lezioni in una scuola superiore di Mirandola.

Il caso

«Ogni lunedì - racconta mamma Miriam - mio figlio ha il rientro pomeridiano ed esce alle 17.30. L’autobus passa alle 17.41, e a quell’ora c’è sempre lo stesso autista». La donna spiega che già a settembre, all’inizio dell’anno scolastico, l’uomo «ha cominciato a fare storie perché l’abbonamento dell’autobus è digitale e non cartaceo. Non abbiamo mai capito perché gli desse fastidio, visto che avere l’abbonamento sul cellulare è una possibilità che Seta garantisce ormai da anni». Ad ogni modo i mesi passano e non risultano esserci ulteriori problemi, fino all’altro ieri. «Ricevo una chiamata da mio figlio - continua Miriam - che mi racconta che l’autista gli ha detto che a San Pietro non ci sarebbe passato perché c’era un incidente. Le alternative erano due: portarlo a Medolla o lasciarlo a Mirandola».

Lo sconcerto

Dall’altra parte del telefono la mamma è rimasta esterrefatta. «Sono andata nel panico. Era buio, era già scesa la nebbia, la zona non mi piace e lui è ancora piccolo, perché ha compiuto da poco 14 anni. Gli ho detto di rimanere a Mirandola e sono partita subito per andarlo a prendere. Inutile dire che non c’erano incidenti stradali né all’andata né al ritorno». Il giorno dopo, quindi ieri, la donna ha deciso di rivolgersi ai carabinieri «perché è stato a tutti gli effetti un abbandono di minore. È una linea pubblica e prevista, c’è un minorenne coinvolto e portarlo a casa è una responsabilità importante. Non ci si può comportare così». I militari della stazione di San Prospero («gentilissimi e disponibili, li ringrazio tanto»), le hanno proposto due strade: la denuncia o la semplice segnalazione all’azienda. «Io non volevo denunciarlo per forza - chiarisce Miriam - ma solo assicurarmi che non lasciasse più mio figlio da solo in mezzo di strada». E così ha deciso di riportare l’accaduto a Seta, che ha fatto sapere di «aver preso in carico la segnalazione e di aver già fissato un colloquio con l’autista per verificare l’accaduto. L’azienda farà le opportune valutazioni, compresi eventuali provvedimenti, dopo aver confrontato entrambe le versioni. Ogni situazione, come in questo caso, viene monitorata e attenzionata per continuare a garantire la qualità del servizio». Miriam, intanto, è fiduciosa che un episodio simile non capiti più. «Mio figlio ha l’abbonamento annuale e la tratta Mirandola-Modena prevede quella fermata, anche se magari è scomoda. Spero davvero che lunedì prossimo non ci saranno altri problemi».