Offre soldi al medico dell’ospedale in cambio di clienti per i funerali: lui lo denuncia
Un lavoratore di un’agenzia di onoranze funebri a processo per istigazione alla corruzione: è stato il dottore, un professionista di Baggiovara, a far partire le indagini
MODENA. Offriva soldi in cambio di clienti per i funerali. È questa l’accusa che ha portato davanti al tribunale di Modena un lavoratore di un’agenzia funebre, imputato per istigazione alla corruzione nei confronti di un medico dell’ospedale di Baggiovara. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe avvicinato il medico con un intento ben chiaro. Chiedergli di “aiutarlo” a ottenere più clienti per i funerali. In che modo? Per esempio, fornendogli i nomi dei familiari, magari per contattarli subito e proporre i servizi funebri dell’agenzia. In cambio delle segnalazioni veniva offerta una somma di 500 euro per ogni funerale.
Le indagini
Il medico, ricevuta la proposta, si è però rivolto alle autorità, facendo partire un’indagine che ha scoperchiato il sistema. Sostanzialmente, l’accusa ha ricostruito i contorni dell’episodio. Il dipendente avrebbe in pratica tentato di avere una “via d’accesso prioritaria” per allargare la sua cerchia di clienti. E così, in cambio di informazioni per arrivare più facilmente a presentarsi ai parenti dei defunti, ha provato a offrire un vantaggio economico al professionista. Una proposta che però non è stata accolta dal medico, che non solo ha rifiutato: ha anche deciso di denunciare quel comportamento alle forze dell’ordine, probabilmente sconvolto davanti a questo tentativo di lucrare sulle tragedie.
Le conseguenze
Il medico quindi ha fatto scattare le indagini che hanno infine portato anche l’uomo in tribunale. Infatti ieri mattina è stato rinviato a giudizio, in tribunale a Modena. Vale a dire che sarà sottoposto a processo – con l’accusa di istigazione alla corruzione –davanti al collegio di giudici. Ad assisterlo, gli avvocati Valentina Mazzacurati e Andrea Mattioli. Sotto accusa era finita anche una donna, la cui posizione però è già stata stralciata. L’accusa è pesante, e adesso spetterà al collegio dei giudici fare chiarezza sule contestazioni. La parola ora passa alla Giustizia.
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