Conad, nel 2026 il debutto di “Benessity”: prime aperture a Firenze e Modena
L’annuncio nella conferenza stampa di fine anno. Il nuovo store-format, in cui confluiranno parafarmacie e ottica, è dedicato a prodotti e servizi per il benessere fisico, alimentare e della cura della persona. Il gruppo chiuderà il 2025 con un fatturato di 21,826 miliardi di euro, previste acquisizioni nel Nord Italia
MILANO. Non solo numeri, ma anche annunci nella conferenza di fine anno di Conad. Come quello del debutto, nel 2026, del format “Benessity”, che proprio a Modena – e Firenze – vivrà i suoi primi passi.
Il nuovo store-format
Il nuovo store-format Benessity sarà dedicato a prodotti e servizi per il benessere fisico, alimentare e della cura della persona. Qui confluiranno parafarmacie e ottica Conad e ci sarà una specializzazione dell’offerta commerciale e del personale dedicato al servizio ai clienti, che potranno trovare risposte ai bisogni della persona: longevità, controllo del peso, alimentazione, benessere mentale, attività sportiva, energia e prevenzione. Le prime aperture saranno a Firenze nel febbraio 2026 e a Modena ad aprile. «In un contesto di crescita piatta e di volumi in calo, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sull’efficientamento del core business alimentare e sui bisogni dei clienti, sviluppando nuove capacità di definizione degli assortimenti, dei format commerciali e dei servizi – ha dichiarato Francesco Avanzini, direttore generale di Conad. –. Su quest’ultimo fronte, proseguendo nello sviluppo avviato nei mercati Pet, Parafarmacia e Ottica, nel 2026 lanceremo il nuovo store-format Benessity Conad interamente dedicato a prodotti e servizi per il benessere fisico, alimentare e della cura della persona. La nostra scelta strategica sarà quindi quella di sviluppare le nostre reti vendita fisiche e digitali sulla doppia direttrice della “convenienza” e della “specializzazione” anticipando l’evoluzione del mercato e consolidando il nostro ruolo di innovatori nel retail italiano. Riteniamo che questa impostazione strategica ci consentirà di cogliere le opportunità che stanno nascendo dalle trasformazioni dei target e dal processo di concentrazione del mercato italiano della distribuzione, oggi ancora molto frammentato».
I numeri del 2025
Conad chiuderà il 2025 con un fatturato di 21,826 miliardi di euro, in aumento del 4,43% sull’anno precedente e punta a raggiungere i 25 miliardi entro la fine del piano al 2028, considerando una crescita media annua di un miliardo, al netto di acquisizioni particolari. Positivo anche il saldo del patrimonio netto del sistema Conad, pari a 3,95 miliardi di euro (+5%). Per quanto riguarda la quota di mercato, nel 2025 Conad è al 14,84% sul totale Italia, seconda dopo Selex che ha una quota del 15,84%. La crescita «nel prossimo futuro» arriverà anche da acquisizioni, in particolare nelle regioni dell’Italia settentrionale dove la catena sconta una minore presenza. In quelle aree l'operazione dovrebbe essere annunciata già nelle prossime settimane. Confermato il piano di investimenti 2025-2027 da 2,169 miliardi di euro che sosterrà l'impegno delle cooperative e del consorzio per nuove aperture, ammodernamento della rete, efficientamento della supply chain, sviluppo della digitalizzazione e delle istanze di sostenibilità del proprio business. In uno scenario di consumi in frenata, e caratterizzato da una contrazione dei volumi evidente, si segnala la buona crescita dei canali Conad (+5,7%) e Conad Superstore (+6,1%), oltre allo sviluppo a due cifre del nuovo format urbano Tuday Conad (+27,1%) e del canale specializzato dedicato ai prodotti e ai servizi per gli animali domestici PetStore Conad (+15,7%) (Circana ottobre 2025). Il 2025 ha visto anche il consolidamento della crescita della marca del distributore Conad, che ha raggiunto un fatturato di 6,5 miliardi di euro, in crescita del 5,7% a valore, e una quota sul totale del 34,1% nel canale supermercati largo consumo confezionato.
I commenti
«Noi siamo un’organizzazione presente a livello nazionale e questa dimensione è per noi un fattore distintivo – ha detto il presidente Mauro Lusetti –. Se siamo in ritardo in quelle zone per noi è uno stimolo per recuperare. Il presente e i prossimi anni sono fatti di grandi investimenti, investimenti su innovazione tecnologica, innovazione di prodotto, investimenti diretti. Quelle zone grigie per noi sono una sfida nell'immediato e nel prossimo futuro, per farle diventare di un colore diverso». «Oggi comprare a prezzi cari il ferro vecchio non è molto conveniente – ha detto Avanzini – non è nel nostro Dna comprare per comprare ma faremo acquisizioni in Area 1 nelle prossime settimane, certamente. Ma se dovessi comprare a Torino o a Genova – ha aggiunto sibillino – non andrei a comprare una catena di supermercati», lasciando immaginare acquisizioni nel comparto del retail farmaceutico.
