DolceTerra, prodotti agricoli e confetture a “metro zero”: un nuovo stabilimento da 1600 metri quadri
L’azienda di San Prospero, in cui lavorano dipendenti under 30, si allarga con un nuovo impianto produttivo: «Qui la filiera è cortissima: il nostro nettare e le confetture sono a “metro zero”»
SAN PROSPERO. Crescere senza perdere l’anima. È questa la sfida che DolceTerra, giovane azienda agricola di San Prospero, ha deciso di affrontare con la realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo da 1.600 metri quadrati, che sorgerà nel cuore del podere e richiamerà, anche dal punto di vista estetico, la tradizione della vecchia corte rurale.
L’azienda
Un ampliamento importante per un’impresa che ha fatto della filiera cortissima – non parlano di chilometro zero, ma di “metro zero” – il proprio marchio distintivo: podere, frutteto e vigneto coincidono. È qui, su 48 ettari di terreno, nel cuore della Bassa modenese, che nascono le confetture, i nettari e le mostarde targati DolceTerra, prodotti raffinati e ottenuti esclusivamente da materie prime coltivate in azienda. «Il nostro background è industriale – spiega Francesco Botti, giovane titolare e amministratore di DolceTerra – e questo significa fare le cose bene, in modo pragmatico, ma senza perdere il legame con la terra». Un approccio che si traduce in investimenti mirati, tecnologia avanzata e una forte attenzione alla sostenibilità e al territorio. Il vigneto è biologico, la frutta è a residuo zero e non passa nemmeno dalle celle frigorifere, così da preservarne colore, profumo e gusto. L’azienda si dota inoltre un innovativo sistema di drenaggio per il recupero delle acque e utilizza un software per la gestione intelligente dell’irrigazione: «Qui possiamo parlare di agricoltura 5.0». La sostenibilità, però, non è solo tecnologia. È anche legame con il territorio. DolceTerra lavora anche sulla riduzione dell’impatto visivo, «con prati fioriti per favorire l’autoimpollinazione e il lancio di insetti predatori per contrastare i parassiti, abbattendo quasi del tutto l’uso di prodotti chimici». Centrale è anche la cura del bello, inteso come utilità: dalle architetture alla scelta delle etichette delle confetture, trasparenti per lasciare parlare il colore naturale del prodotto.
Mercatini, eventi e degustazioni
Accanto alla produzione, DolceTerra ha scelto di aprirsi al territorio. Nel 2023 sono nati il bistrot e la bottega aziendale, spazi pensati per far assaggiare direttamente i prodotti, ospitare eventi, mercatini e cene. «Bistrot e produzione sono due facce della stessa medaglia – sottolinea Botti – accomunate dalla stessa passione». Una passione condivisa da un team giovane: l’azienda, infatti, conta oggi quindici dipendenti, tutti under 30. Tradizione e innovazione viaggiano insieme anche nelle ricette, «ispirate a quelle della nonna», e nell’attenzione al sociale: rispetto per i lavoratori, benessere aziendale e collaborazioni con realtà sociali della Bassa come Frulleria e Anffas di Mirandola. Proprio a Mirandola, DolceTerra ha anche deciso di aprire una vetrina dedicata all’esposizione dei suoi prodotti.
Storia dell’azienda
La storia dell’azienda affonda le radici in un sogno di famiglia: quello di nonno Giuseppe, industriale metalmeccanico, che desiderava un podere per riscoprire il contatto con la natura. La società nasce ufficialmente nel febbraio 2018, proprio con l’acquisto del primo podere a giugno dello stesso anno. Dopo una fase di investimenti tra il 2020 e il 2022, la prima produzione arriva nel 2023. E adesso lo sguardo è già rivolto al futuro. «Non ci fermiamo qui – conclude Botti –. Vogliamo continuare a investire in pratiche sostenibili, allargare la produzione grazie al nuovo stabilimento e collaborare gli attori del territorio che condividono i nostri valori. Ogni scelta deve riflettere il rispetto per la terra e per le persone che la coltivano». Un’espansione che, più che una crescita dimensionale, vuole essere la conferma di un’identità: giovane, radicata nel territorio e profondamente responsabile.
