In viaggio con Giò Barbieri, modenese da Guinness dei Primati: 247 Paesi visitati in oltre 50 anni
Il giornalista e scrittore ha pubblicato un libro in cui racconta il giro dell’Africa fatto nel 1979 e durato 10 mesi: «Quando si è in assoluta libertà, senza l’assillo del tempo, è il viaggio stesso a scegliere per noi i luoghi. Spesso parto da solo, di amici lungo la strada ne trovi tantissimi»
MODENA. Giò Barbieri, al secolo Giuseppe, per gli abitanti del Borneo Sultan Yousuf El Br-Br, giornalista, scrittore, viaggiatore impenitente e autore di numerosi reportage, modenese, ha appena mandato in stampa «Africa. Modena-Capetown-Modena» (pp. 600, € 25,00, Damster editore), diario di una fra le sue tante avventure alla scoperta del mondo, scritto sulla scorta di quella spinta insopprimibile che, nel corso della vita, l’ha portato ovunque, tanto da finire sul Guinness dei Primati per il numero di Paesi visitati.
Il libro
Un libro per chi desidera visitare il Continente africano in autonomia, per quei turisti fai da te che hanno come obiettivo principale quello di vivere un’esperienza unica, facendola propria, restando il più possibile a stretto contatto con luoghi, persone, culture. Per chi ama vivere il viaggio da protagonista, non da semplice spettatore, sperimentando, un passo alla volta, sempre nuove occasioni di conoscenza. Seicento pagine che documentano un giro dell’Africa fatto nel 1979, con mezzi di fortuna, lungo 10 mesi vissuti all’insegna dell’imprevisto, raccontati, giorno per giorno, oggi, oltre 45 anni dopo. «Quando si viaggia in assoluta libertà senza l’assillo del tempo è il viaggio stesso a scegliere per noi i luoghi degni di una sosta e le amicizie del momento».
L’intervista
Giò Barbieri, cosa troviamo in questo libro?
«Lo scopo fondamentale del mio errare, il mio bisogno di conoscenza, Nel’79 avevo trent’anni e una gran voglia di vedere che posto occupasse Modena nel mondo. Oggi, dopo tanti viaggi e tanti luoghi della terra visitati, sono 245, o forse 247, i Paesi dove sono stato fino ad ora, alcuni anche decine di volte, posso dire di averla scelta, la mia città. Oggi so che sono fortunato. Ma allora mi stava stretta. Nel ’79 non erano mica in tanti quelli che si mettevano in viaggio come abbiamo fatto noi. Con me venne Aldo Dugoni, la sua famiglia aveva i negozi di calzature, compagno di viaggio straordinario, in grado di socializzare con chiunque e di adattarsi a qualunque situazione. Con lui sono arrivato fino a circa metà viaggio. Ci siamo divisi in quello che ora è il Burkina Faso. Alle Seychelles è subentrata Valentina Borsari che aveva una boutique in via Carteria. Dal Senegal ci ha fatto compagnia Franco Cogliano, un altro amico. Ho tenuto un diario day by day di questa avventura. In sei libri. Prima ho scritto diversi articoli, poi ho pubblicato «Africa. Modena-Capetown-Modena».
Da dove siete partiti?
«Dalla stazione dei treni di Modena, senza nessuna prenotazione. Siamo arrivati a Napoli, poi a Reggio Calabria, poi a Malta e da lì siamo partiti per Il Cairo per arrivare fino a Cape Town. Il viaggio precedente era stato Modena –Bali – Modena, ora l’obiettivo era l’Africa. Ma comunque, non ho mai smesso di viaggiare. Sono tornato da poco da un viaggio in Groenlandia, da Etiopia e Mozambico».
Viaggiare com’è?
«All’inizio è tutto molto intenso, poi ci integra e ci si approccia alla normalità». Quanti sono, in tutto i suoi diari di viaggio? «Ho tenuto cinquant’anni di diari. Dovrei donarli al Museo civico». Lei ha collaborato con diverse testate, fra queste «Caravan», «Camper» e il «Wall Street International Magazine».
Si può dire che lei sia un viaggiatore di professione?
«Il viaggio è una dolce malattia, un asso nella manica per poter continuare a scrivere e a viaggiare».
Le resta ancora qualcosa da scoprire?
«La Nord Corea».
Si viaggia meglio da soli o in compagnia?
«Io viaggio spesso da solo. Con gli amici, con una compagna è un altro viaggio. Senza avere nessuno a fianco si incontrano persone e si cambiano itinerari. Di amici ce ne sono, lungo il tragitto, finché se ne vuole».
Lei si chiama Giuseppe, soprannominato Giò in omaggio a uno zio d’America, marito della sorella crocerossina del papà, musicista jazz. Lui pure giramondo, parlava cinque lingue. Una famiglia da romanzo...
«Beh, manca mia sorella Rossana, alias Linda Lee, cantante ed ex modella, che è andata a rappresentare l’Italia a Miss International Long Beach in California. È stata 4 volte al Festival di Sanremo. Con i Daniel Sentacruz Ensemble e una volta anche da solista, nell’80. Io stavo navigando nell’Oceano Indiano verso le Seychelles. Per vederla presi un’antenna».
Viaggiare è?
«L’unica cosa che so fare veramente bene».
Il riconoscimento più bello?
«Il Guinness di mio figlio Giorgio che ad appena 20 mesi si trovò ad essere riconosciuto come il viaggiatore più giovane ad aver visitato tutti e sette i continenti. Eravamo arrivati in Antartico, c’era un istmo di sabbia che divideva il mare. I pinguini hanno circondato Giorgio, erano curiosi. Erano alti uguali. Fu un’emozione grande».
Prossima meta?
«São Tomé e Príncipe, isole nel golfo della Guinea. Un luogo ancora fuori dai flussi turistici».
Momenti pericolosi?
«Ce ne sono stati. L’ultimo lo scorso 24 dicembre. Sono arrivato a Maputo, in Mozambico. Il giorno prima era scoppiata una rivolta e l’aeroporto era circondato. un paio di giorni dopo aver raggiunto l’albergo il console ci ha riaccompagnato in aeroporto. Ma mi hanno anche sparato addosso col mitra, quando facevo i reportage di guerra per l’Europeo e ho rischiato un linciaggio in India».
Tornando all’Africa e a questo libro qual è stata la cosa che ricorderà di più?
«Bisogna andare al capitolo 9».
Ci vado. Costa d’Avorio, Sengal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakry, 28 luglio-16 agosto. Si parte con una stecca di sigarette e una bottiglia di whiskey da rivendere a Dakar. Dove si arriva è tutto da scoprire.
La biografia
Giò Barbieri, scrittore e giornalista modenese, negli anni ’70 collabora con Bonvi (Sturmtruppen) e Silver (Lupo Alberto) presso l’editrice PlayComics. Pilota aerei da turismo, naviga a vela ed è fotoreporter di guerra per il settimanale «L’Europeo». Viaggiatore infaticabile ed appassionato di etnologia, nel 1982 entra nel Guinness dei primati per il numero di paesi visitati. Dal 1994 scrive guide turistiche per Fuori Thema-Rough Guide, Vallardi e Polaris. Nel 2001 ha pubblicato la guida completa sull’isola del Borneo, e con FuoriThema ha prodotto altre cinque dettagliate guide, create per viaggiare in autonomia. Nel 2010 ha pubblicato la riproduzione completa dei diari del viaggio a Bali nel volume «Modena-Bali-Modena» e «Modena-Bali-Modena 2» ( ed. Colombini). Nel 2012 è uscita «Malaysia Occidentale e Singapore» (ed. Polaris). Nel 2013, 2015 e 2019 ha pubblicato «Modenessere (1, 2 e 3). Ritratto dell’universo modenese» (ed. Colombini).
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