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Crisi Fir di Campogalliano, confermata la chiusura: un anno di “aiuti” ai lavoratori

Crisi Fir di Campogalliano, confermata la chiusura: un anno di “aiuti” ai lavoratori

La decisione definitiva comunicata ai sindacati dopo il tavolo di oggi: «L’azienda attiva gli ammortizzatori e valuta le possibilità di riconversione del sito»

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CAMPOGALLIANO. La chiusura è stata confermata, ma l’azienda si impegna ad attivare l’ammortizzatore sociale per un anno e dovrà valutare tutte le possibilità di riconversione del sito. Si è svolto questa mattina – venerdì 19 dicembre - l’incontro presso la sede di Confindustria Modena sulla crisi della Fir di Campogalliano, dopo l’annuncio della proprietà di cessare l’attività lavorativa per le perdite dovute alle contrazioni di mercato.

L’incontro

Erano presenti all’incontro i rappresentanti di Fiom Cgil e Fim Cisl, le Rsu Rsu, l’amministratore delegato Fir e il consulente di Confindustria. L’azienda, come detto, ha confermato la volontà di cessare l’attività lavorativa anticipata nei giorni scorsi durante un incontro tenuto in Regione. «Il nostro obiettivo era la proroga del Contratto di solidarietà che scade a fine anno – spiegano Leopoldo Puca (Fiom Cgil) e Massimo Occhi (Fim Cisl) – ma l’azienda ha ribadito l’insostenibilità di una proroga del contratto di solidarietà perché dare continuità produttiva all’azienda ad oggi significherebbe continuare con le perdite».

La richiesta dei sindacati

I sindacati hanno comunque tenuto il punto sulla necessità di scongiurare la cessazione dell’impresa e salvaguardare 43 posti di lavoro, perlopiù di personale ultracinquantenne con una lunga anzianità di servizio in Fir. L’incontro è terminato con l’impegno dell’azienda a utilizzare gli ammortizzatori sociali (Cigs per 12 mesi) utili a salvaguardare, da un lato, i redditi dei lavoratori e, dall’altro, avere un tempo lungo che consenta di ricercare una soluzione di riconversione industriale del sito di Campogalliano. «In un anno di tempo – spiegano i sindacalisti Puca e Occhi – le parti sociali, l’azienda e tutte le istituzioni locali e regionali dovranno impegnarsi a ricercare e valutare ogni possibilità anche di riconversione industriale, accompagnandola se necessario da percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori».

L’appello al Gruppo

«Ci rivolgiamo, non ad una multinazionale straniera, ma al Gruppo bolognese Sira, a cui chiediamo di investire risorse per definire un piano industriale, che ad oggi non c’è. Il Gruppo Sira è leader nel settore automotive, perché non pensare di riconvertire il sito di Campogalliano in questo settore? - continuano i sindacalisti Fiom e Fim - Serve mettere in campo risorse necessarie e produrre un piano industriale per una riconversione produttiva, unica strada percorribile per scongiurare la cessazione dell’attività di un’azienda storica che finora ha prodotto radiatori ad uso civile e industriale, e che deve necessariamente ricercare nuovi sbocchi».

Ferie e Tfr anticipati

Per dare sollievo economico ai lavoratori, Fiom e Fim hanno anche chiesto all’azienda la disponibilità di anticipare ferie e permessi maturati e non goduti, e anche l’anticipo del Tfr. Ciò per aprire un ombrello a protezione del reddito dei lavoratori, dato che i tempi tecnici di erogazione della Cigs con pagamento diretto da parte dell’Inps, potrebbero portare alla prima erogazione non prima di due o tre mesi. «Ricordiamo all’azienda che Tfr, ferie e permessi non goduti sono soldi dei lavoratori, che comunque andranno pagati. Anticiparli sarebbe indispensabile e queste sono risorse ampiamente nella disponibilità aziendale, dato che sono state accantonate nei bilanci», concludono i sindacalisti. L’azienda si è impegnata a valutare le richieste di Fiom e Fim e il 14 gennaio 2026 è previsto un nuovo appuntamento tra le parti in Confindustria. 

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