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Febbre da pannelli fotovoltaici: anche a Modena si “occupano” i tetti dei condomini

di Stefano Luppi

	Fotovoltaico, anche a Modena è boom
Fotovoltaico, anche a Modena è boom

Detrazione fiscale del 50% ripartita in dieci anni. Città sempre più green, ma con qualche problema: norme rigide e spazi contesi. L’analisi di Gabriele Indomiti, presidente di Abiconf (Associazione amministratori di condominio Confcommercio Modena)

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MODENA. «Si tratta di un tema che sta andando molto in voga, anche qui a Modena, ma è molto complesso e noi amministratori di condominio impazziamo a stare dietro a tutto ciò». Non usa mezzi termini Gabriele Indomiti, presidente di Abiconf – Associazione amministratori di condominio Confcommercio Modena – nel descrivere quel che sta accadendo dei condomini grandi e meno grandi relativamente alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti comuni.

Come funziona per i condomini

Questa possibilità non è toccata tanto nella riforma dell’amministrazione condominiale che sta facendo discutere (articolo nella pagina a fianco), ma fa riferimento in particolare all’articolo 1122-bis del Codice civile che ammette espressamente l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili anche sulle parti appunto comuni di un condominio. Per arrivare ad avere i pannelli fotovoltaici sul tetto, peraltro, non serve il via libera dell’intera assemblea condominiale anche se il condòmino interessato deve informare l’amministratore e l’assemblea dei proprietari che a sua volta può intervenire sulle prescrizioni o sulle garanzie da chiedere soprattutto se si prospettano modifiche rilevanti alle parti comuni. Tutto molto complesso, come anticipato da Indomiti e senza dubbio - è una facile previsione - genera polemiche continue e litigi tra vicini di casa. «Bisogna partire da un punto chiaro - prosegue il rappresentante degli amministratori modenesi - ossia che la possibilità di fare questi lavori non significa per chi decide di avere la libertà assoluta visto che l’uso del tetto o delle altre parti piane dove mettere i pannelli è regolare dall’articolo 1102 del Codice civile. Esso vieta infatti di alterare le parti comuni. Comunque sì, ciascun condomino può installare il proprio impianto fotovoltaico, ovviamente senza utilizzare l’intero spazio utile, per non precludere ad altri la stessa possibilità, ma soprattutto per l’eventuale “divisione” del tetto non vale qui il calcolo dei millesimi di proprietà. Insomma lo spazio comune per gli eventuali pannelli non viene suddiviso per i millesimi, ma la norma prevede più concretezza: dobbiamo garantire che ogni condòmino possa eventualmente posizionare il proprio impianto».

Detrazioni e risparmio

Ma conviene mettere i pannelli, per il risparmio sulle bollette? «Come dicevo – prosegue l’amministratore – noi impazziamo per le tante pratiche di una possibilità oggi in voga, anche se non nei piccoli condomini. È infatti disponibile una detrazione fiscale del 50% ripartita in dieci anni delle spese sostenute che riguardano l’installazione. Tutto ciò, per chi ovviamente poteva farlo, può anche essere considerato un “intervento trainato” nell’ambito del Superbonus aggiungendo complessità a complessità». Gabriele Indomiti approfondisce: «Il tema del risparmio energetico è ovviamente molto importante, tanto che il Comune di Modena sta anche facendo incontri formativi soprattutto con le grosse comunità energetiche. Ci sono comunque da seguire tante norme perché ad esempio va ricordato che per un condominio la strumentazione fotovoltaica può essere al massimo relativa a 20 kilowatt – quindi i grandi condomini spesso sono fuori – perché se si supera tale dimensione la normativa considera tale stabile un produttore di energia dunque scatta la tassazione come se il condominio fosse una società con fini di lucro. Ma certo se si fanno le cose per bene c’è la possibilità di un risparmio evidente sulle bollette, relativamente sia alla accumulazione di energia sia in termini di risparmio vero e proprio delle bollette che ci manda il gestore. Come dicevo tutti gli abitanti debbono avere le stesse possibilità e serve una delibera che rispetti precisamente il Codice civile. In estrema sintesi: siamo nel campo della innovazione e dell’efficientamento di un patrimonio immobiliare, nella nostra zona ma non solo, spesso datato, ma serve attenzione».