“Lista degli stupri” a scuola: un caso anche a Modena, scritte choc sui muri del Fermi
Sui bagni della scuola nomi e cognomi di studenti, bersagli di violenze sessuali: un’emulazione di quanto accaduto in alcuni licei romani. L’istituto interviene
MODENA. Dopo i tre casi di “lista degli stupri” avvenuti nelle scorse settimane in licei romani, anche a Modena, per la prima volta, ne compare una nei bagni dell’Istituto tecnico Fermi che ha sede in via Luosi. Pare che l’increscioso episodio accaduto nella scuola modenese risalga a circa una settimana fa.
La lista
Per chi non ne fosse a conoscenza la cosiddetta "lista degli stupri" è un fatto di cronaca che ha colpito tre storici licei di Roma (Liceo classico Giulio Cesare, liceo delle scienze Umane Carducci e liceo classico Anco Marzio di Ostia), tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre in cui alcuni studenti hanno scritto sui muri dei bagni degli istituti la lista di studentesse da stuprare tra cui anche due professoresse. Di fatto si tratta di scritte intimidatorie, contenenti elenchi di nomi esplicitamente indicati come "bersagli" di violenza sessuale.
Al Fermi
Ma tornando al Fermi, chi frequenta l’Istituto cittadino riferisce che siano in corso sensibilizzazioni nei confronti degli studenti con docenti che hanno affrontato all’interno delle singole classi l’argomento, ponendo ovviamente l’accento sulla gravità e la violenza di un’azione di questo tipo. Da quanto si apprende sembra che a dare l’allarme in via Luosi sia stato un rappresentante di istituto che a sua volta è stato avvisato da alcuni studenti. A quel punto poi le probabili verifiche del caso da parte della dirigenza della scuola e l’avvio della campagna di sensibilizzazione partita in alcune classi. Resta da capire ora se “il” o “i” colpevoli sono stati trovati e quali tipi di provvedimenti sono stati presi o verranno presi al riguardo da parte della direzione della scuola.
«Tentativo di emulazione»
Un fenomeno inquietante, quello della lista degli stupri che secondo i presidi romani «è sicuramente frutto di emulazione». L’ultimo caso che si è verificato nel Lazio arriva proprio dove si era registrato il primo, ovvero al Giulio Cesare di Roma. Questi ripetuti fenomeni hanno destato molte preoccupazioni tra studenti e soprattutto studentesse, ma anche tra professori e genitori e tutto il mondo della scuola in generale. Un’escalation che ha fatto porre molti interrogativi non solo sulle singole comunità scolastiche, ma sul sistema in generale nel suo complesso e sulla tanto discussa educazione socio- affettiva. «I veri colpevoli sono le istituzioni», aveva denunciato Bianca Piergentili, coordinatrice degli studenti medi del Lazio, puntando il dito contro l’effettiva assenza di un percorso strutturato di educazione sessuo-affettiva nelle scuole. «Pretendiamo un cambiamento reale. E subito», aveva tuonato la studentessa. Purtroppo però molti studenti romani hanno affermato che alle “liste” non erano mancati precedenti inquietanti con frasi sessiste e violente ripetutamente scritte nei bagni. Vedremo se questo era accaduto anche all’istituto modenese.
