Guiglia, cane scivola nella scarpata e resta bloccato per due giorni
Il pastore maremmano Ettore salvato dai vigili del fuoco: era incastrato tra un arbusto e uno sperone di roccia, che l’hanno trattenuto dalla caduta
GUIGLIA. Il grosso cane si perde nella campagna attorno a casa e finisce incastrato tra un arbusto e la roccia. E così resta due giorni, finché i suoi abbai non vengono sentiti, e arrivano i soccorsi.
La caduta
È una storia a lieto fine – quindi adattissima al Natale – accaduta lunedì 22 dicembre a Rocchetta di Guiglia. Siamo nella zona vicino ai celebri Sassi, dove ci sono alcune case nei pressi del bosco. Da una di queste, lungo via Rocchetta, sabato scorso – 20 dicembre - è scappato Ettore, un bel pastore maremmano di 3 anni, che è ancora un cucciolone. Curioso di tutto, si è inoltrato nella campagna, andando a mettersi nei guai: è scivolato in un tratto in forte pendenza rischiando di cadere in una scarpata di roccia alta quasi 30 metri. Se fosse volato giù, non avrebbe avuto scampo. Invece, per sua fortuna, è rimasto incastrato tra un arbusto e uno sperone di roccia, che l’hanno trattenuto dalla caduta. Ma allo stesso tempo il cane è rimasto bloccato: nonostante tutti i suoi sforzi, non riusciva a liberarsi.
Il ritrovamento
«All’inizio pensavamo che fosse scappato nella zona della Casona, come aveva fatto altre volte – racconta il proprietario, Giuseppe Giusti – poi non vedendolo tornare ci siamo preoccupati e abbiamo iniziato a cercarlo qui intorno. A un certo punto abbiamo sentito degli abbai dalla zona della scarpata e andando a vedere l’abbiamo trovato lì, incastrato tra la roccia e un arbusto. Era impossibile raggiungerlo da soli: abbiamo chiamato i vigili del fuoco». Erano circa le 15.30 di lunedì: sul posto sono sopraggiunti i vigili del fuoco di Vignola e in supporto quelli di Pavullo. Con l’ausilio di tecniche apprese dal nucleo Saf (speleo-alpino-fluviale), i pompieri si sono calati in sicurezza nella scarpata riuscendo a raggiungere il cane e a disincastrarlo. Era un po’ disidratato dopo due giorni, ma ancora in forze, al punto da rientrare a casa tranquillamente con le sue gambe, sano e salvo. «Ringrazio tantissimo i pompieri – sottolinea Giusti – se Ettore fosse scivolato giù sarebbe morto. È stato un ’intervento non facile, in un punto con quella pendenza e col sopraggiungere del buio. Sono stati molto bravi, e ci hanno dato la gioia di riavere il nostro cagnone».
