Emanuele muore a tre anni: il Planetario gli dedica una stella
Mamma Antonietta: «È la mia Stella Polare, la più luminosa nel cielo, proprio come l’amore che provo per Emanuele»
MODENA. Il 26 ottobre scorso, la paura più profonda di ogni madre, quella di perdere il proprio bambino, è diventata realtà per Antonietta Paesano, che ha dovuto lasciar andare suo figlio Emanuele di tre anni. Quell’amore viscerale, quel legame invisibile sembra la connessione più solida che esista. Eppure, come tante altre cose, è fragile, e può essere spezzato contro la nostra volontà. Ma oggi, a distanza di qualche mese, mamma Antonietta ha potuto trovare un po’ di sollievo da quel dolore infinito: il planetario di Modena ha dedicato una stella al suo piccolo.
Il piccolo Emanuele
Emanuele nasce l’8 settembre 2022, a Modena, con una grave patologia cardiaca, e le sue prospettive di vita sono limitate. «I primi tre anni di vita di mio figlio sono stati un miracolo: a causa della sua condizione era continuamente sottoposto al rischio di un arresto cardiaco», racconta mamma Antonietta. Nel mese di luglio, in seguito alla seconda operazione, ha avuto inizio l’ultima battaglia del suo bimbo: «Gli ultimi mesi di Emanuele sono stati vissuti con fatica. Dopo aver contratto sia la sepsi che la polmonite, ha passato quattro mesi in terapia intensiva, sveglio, ma solo. Poi non ce l’ha fatta. E ora riposa in pace». L’amore che Emanuele ha vissuto nei suoi tre anni di vita, e che sua mamma continua a donargli da lontano, è luminoso, è un barlume che riesce a infrangere l’oscurità che spesso ci si ritrova attorno, proprio come fa una stella.
Il planetario
E se il dolore giornaliero era troppo pesante da sopportare, mamma Antonietta ha deciso di trovare nelle stelle non solo un rifugio, ma anche un luogo dove depositare il suo instancabile amore. «Dopo che Emanuele è venuto a mancare, ho contattato il Planetario di Modena: volevo dedicare una stella a mio figlio - continua mamma Antonietta con gli occhi lucidi - il giorno della vigilia di Natale, il planetario mi ha mandato un attestato che riporta il nome di Emanuele e la stella a lui intitolata: la Stella Polare, la più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore».
La costellazione dell’Orsa Minore
Il direttore del planetario e i suoi astrologi non si sono limitati a dedicare a Emanuele una stella casuale, ma hanno deciso di scegliere la costellazione dell’Orsa Minore, che ha un significato più profondo. La storia della costellazione ha origine nella mitologia greca e con la ninfa Callisto, madre di Arcas, trasformata in un’orsa per la gelosia di un’altra dea. Nonostante la sua forma animale e la sua conseguente impossibilità di parlare, Callisto rimase sempre vicina a suo figlio e, quando il tempo tentò di separarli per sempre, gli dèi li sollevarono al cielo posandoli tra le stelle, trasformando Callisto nell’Orsa Maggiore e suo figlio Arcas nell’Orsa Minore. I due, ancora oggi, vivono accanto, e si dice che quelle stelle non tramontano mai, proprio come l’amore di una mamma per suo figlio. Lo stesso vale per Antonietta ed Emanuele, il loro amore reciproco non si è mai spento, ma ha solo mutato cielo: ciò che hanno fatto l’uno per l’altra non è andato perduto con la scomparsa del piccolo, ma brilla nella notte per alleviare il dolore della perdita. «I responsabili del planetario si sono mossi subito e li ringrazio per ciò che hanno fatto. Ora ho comprato un telescopio per riuscire a vedere la stella Polare, quella che brilla più di tutte, proprio come l’amore che provo per Emanuele», conclude mamma Antonietta.
