Benetton e Sisley chiudono in via Emilia centro: al loro posto Terranova
Serrande abbassate a fine gennaio sotto il Portico del Collegio per lasciare spazio al negozio del gruppo riminese Teddy. Cgil Modena: «Tutelare i posti delle 15 lavoratrici»
MODENA. Un cambio non da poco, vista la posizione pregiata, la storia del marchio che se ne va e i punti interrogativi sul futuro dei dipendenti. Siamo in via Emilia centro, e in particolare sotto il Portico del Collegio, dove entro fine gennaio lo storico negozio a marchio Benetton e Sisley chiuderà i battenti, in linea con una politica che sta portando allo stop per centinaia di store in tutto il Paese (a marzo erano stati chiusi quelli a Formigine).
Terranova debutta in centro
Ma chi sarà a prendere il posto di Benetton negli storici locali del centro? A subentrare sarà Terranova, noto marchio di abbigliamento che fa parte del gruppo riminese Teddy, spesso inserito in contesti come i centri commerciali. Oggi, infatti, Terranova è già presente all’interno della “Rotonda” a Modena, al “Gemma” (ex Panorama, oggi Rossetto) a Sassuolo, mentre a Carpi si trova nel cuore della città, in piazza Martiri.Per quanto riguarda i tempi, il negozio Benetton-Sisley chiuderà appunto entro fine gennaio, mentre al momento non si sa ancora quando aprirà i battenti lo store Terranova, ma i tempi dovrebbero essere piuttosto stretti.
La situazione dei lavoratori
Nel frattempo, a esprimere grande preoccupazione per i dipendenti del negozio in chiusura è la Filcams-Cgil: «Al netto delle speculazioni sul nuovo marchio entrante - spiega il sindacato - sin dal principio è emersa una certa preoccupazione da parte delle 15 lavoratrici, alcune delle quali presenti in negozio da oltre 20 anni. Il punto non è come rimarrà aperto questo negozio e quale insegna verrà appesa sopra le vetrine - incalza Lisa Cataldo della Filcams-Cgil - perché quello che conta davvero è non perdere posti di lavoro e non disperdere esperienze e capacità di chi, negli anni, si è formato dentro questo storico negozio». Il sindacato segnala infatti che Benetton ha comunicato l’intenzione di procedere a un licenziamento collettivo per chiusura dell’attività entro la fine di gennaio. Di contro, la società che dovrebbe subentrare non ha palesato l’interesse di agire per un passaggio diretto di lavoratrici e lavoratori garantendo così il mantenimento di posti di lavoro, salario, anzianità di servizio e diritti acquisiti, ma l’interesse di agire tramite colloqui individuali selezionando quelle persone che, una volta licenziate dalla vecchia proprietà, passerebbero dall’avere un contratto a tempo indeterminato alla ricerca di un nuovo impiego, con l’incertezza che ciò inevitabilmente comporta. Così facendo, la nuova insegna potrebbe proseguire con l’attività con un notevole risparmio proprio a scapito di persone che continuerebbero a svolgere il proprio lavoro esattamente come fatto fino al giorno prima nel negozio Benetton. La Filcams di Modena segnala di aver cercato un contatto con l’amministrazione comunale sin dai primi giorni di luglio e di essere stata ricevuta soltanto a settembre inoltrato dall’assessore al Commercio Paolo Zanca: «Sappiamo perfettamente che il Comune non può imporre alcun vincolo alle imprese - continua Lisa Cataldo - ma sappiamo anche che l’unico modo per tentare di trovare un percorso che mantenga in sicurezza le condizioni di lavoro passa inevitabilmente dall’interesse e dalla mediazione dell’assessore e dell’amministrazione comunale, che sono i soggetti che possono mettere ogni parte in causa di fronte ad una precisa responsabilità».
