Gazzetta di Modena

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L’ultimo saluto

L’abbraccio di Vignola a Stefano Tondi

Aurora Ballestri
L’abbraccio di Vignola a Stefano Tondi

Amici e cittadini si sono stretti alla famiglia del medico scomparso a 69 anni. «Lo vogliamo ricordare con due parole chiave nella sua vita: cordialità e vicinanza»

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VIGNOLA. Sguardo basso e occhi pieni di lacrime quelli di chi sedeva nei banchi della chiesa Plebana di Vignola per l’ultimo saluto al dottor Stefano Tondi, scomparso nei giorni scorsi all’età di 69 anni. Il funerale, celebrato ieri pomeriggio, 30 dicembre, ha riunito centinaia di persone, dai parenti e i colleghi nelle prime file, a chi nel profondo si sentiva grato per il lavoro svolto dal dottor Tondi, ex primario della Cardiologia dell’ospedale di Baggiovara.

I traumi

Una vita piena di amore, donato e ricevuto dalla sua famiglia, vissuta con il suo sorriso caratteristico e dedicata al Bologna, la sua squadra del cuore, che lo accompagna anche nel suo ultimo momento, con una sciarpa rossoblù sopra la bara. Tutto questo amore non aveva reso però la vita di Tondi priva di ostacoli. Il primo nel 2016, quando il medico venne aggredito da un uomo, che lo ferì lanciandogli dell’acido, poi l’incidente del 29 settembre 2024, a Levizzano, quando Tondi cadde da un muretto alto un metro e mezzo, battendo violentemente la testa e la schiena. L’impatto gli provocò lesioni gravissime, in particolare un trauma alla colonna vertebrale con cui Tondi ha dovuto convivere da quel momento. Proprio quelle conseguenze si sono rivelate all’origine del recente decesso. Nei suoi numerosi anni di carriera, il dottor Tondi ha portato avanti il suo lavoro in maniera instancabile, rimanendo sempre disponibile verso chi aveva più bisogno e mettendo un’enorme passione nell’attività che svolgeva.

Il parroco

Lo stesso don Luca, parroco di Vignola, ha espresso nella sua omelia come «“cordialità” e “vicinanza” fossero le parole che ritornavano negli ultimi saluti a Stefano. Rivolgeva un sorriso a tutti, non ho mai avuto l’impressione che si sforzasse – continua don Luca – La stessa parola cordialità proviene dalla parola “cuore”, e quello di Stefano era grande».

Attorno alla moglie Maria Luisa, alla madre e ai due figli si sono stretti decine di colleghi e amici, verso cui il dottor Tondi ha sempre riservato un affetto speciale, mosso da un sentimento di amicizia sincero.

I colleghi

È stato proprio uno dei colleghi del medico a ricordarlo: «Carissimo Stefano – ha iniziato il collega emozionato – per noi oggi è quasi impossibile salutarti. L’unica cosa che sentiamo di dirti è “grazie”, per averci permesso di percorrere un pezzo di strada insieme a te. Lasci in tutti noi un vuoto incolmabile, ma siamo sicuri che, d’ora in poi, nel cielo, una stella brillerà di più: la tua. Grazie di cuore Stefano, fai buon viaggio. Amici per la vita».