«La consulta agricola sarà un ponte con la gente e le istituzioni»
Valeria Villani vice presidente Cia sul tavolo dedicato all’agricoltura. Il Comune promotore dell’idea: si pensa ora al Regolamento
Guastalla «Un nuovo punto di contatto tra la cultura contadina e la comunità, ma anche un ponte per avvicinare il mondo agricolo alle istituzioni». Sono alte le aspettative riguardo la costituzione, recentemente annunciata, di una consulta agricola permanente del comune di Guastalla.
Lo spiega Valeria Villani, la vice presidente Cia di Reggio, presente, con i rappresentanti di altri enti e associazioni legati al mondo dell’agricoltura locale, all’incontro convocato dal Comune il primo agosto scorso. Una serata durante la quale sono state individuate criticità e potenzialità del settore. «Ci siamo dati l’obiettivo di costruire una consulta agricola permanente del Comune di Guastalla», aveva poi annunciato il sindaco Paolo Dallasta.
Villani per quale motivo si sente l’esigenza della costituzione di un tavolo agricolo permanente a Guastalla?
«Prima di tutto per creare un nuovo punto di contatto tra la cultura contadina e la comunità. Ma servirà anche a creare un ponte per avvicinare il settore alle istituzioni».
Può spiegare?
«Esiste ormai da tempo una scollatura tra il mondo agricolo e la gente. Il settore è poco capito, forse a causa anche di una cattiva comunicazione. Gli agricoltori lavorano quando gli altri fanno festa oppure la sera, non come la maggior parte delle altre persone. E capita che ci siano rumori o che si avvertano odori giudicati sgradevoli. Non si capisce tutto quello che ci sta dietro e, a volte, si fanno errori di valutazione o idee sbagliate».
Quali sono le vostre proposte?
«Ci interessa valorizzare la nostra cultura. Per questo vorremmo promuovere anche progetti nelle scuole. Per avvicinare i giovani, anche con progetti legati all’alimentazione e ai prodotti a km 0 e di qualità. La cultura agricola anche da loro è poco compresa. Basti pensare che solo 50 anni fa nelle classi la maggior parte degli studenti erano figli di agricoltori. Ben diverso oggi. Vorremmo poi che fossero compresi altri aspetti».
Quali?
«I problemi legati ai cambiamenti climatici, per esempio, e alla gestione dell’acqua e delle altre risorse. La necessità di monitorare le emergenze a essa legate: quest’anno ci sono state piogge addirittura alluvionali, ma ora c’è troppo caldo. Poi porre l’attenzione sul servizio alla comunità che svolge l’agricoltore, per esempio con la pulizia dei fossi o il monitoraggio degli argini: attività che normalmente svolgiamo e che vanno a beneficio di tutti, non solo nostro. Pensiamo solo ai danni che le nutrie possono fare agli argini: l’agricoltore ce li ha sotto gli occhi ogni giorno, il suo può essere un contributo fondamentale alla prevenzione di disastri come quello avvenuto a Lentigione».
In merito al collegamento con le istituzioni?
«Il gap esiste anche tra il territorio e gli enti superiori, a partire dalla Regione, soprattutto dopo il venire meno del ruolo che avevano le Province. Ora sono i Comuni a potere svolgere questa funzione di mediazione. Anche per questo abbiamo salutato con molto favore la proposta della consulta permanente e ci rendiamo tutti disponibili. Siamo anche contenti della scelta ricaduta sul consigliere Pietro Murgia per la delega all’agricoltura e che avrà una funzione importante in seno alla consulta: lui conosce bene il settore e le sue peculiarità».
In quale modo la consulta potrà aiutare a raggiungere questi obiettivi?
«Sono state avanzate tante idee dagli attori convocati all’incontro dal Comune (erano presenti tutte le associazioni agricole, Coldiretti Reggio Emilia, Cia Reggio Emilia, Confagricoltura Reggio Emilia, Ugc Cisl Emilia e Consorzio Parmigiano Reggiano con oltre quaranta persone partecipanti, ndr). Ora attendiamo la prossima convocazione, la data non è stata ancora fissata. Il Comune ci farà avere una prima bozza di proposta. Poi si passerà alla stesura del regolamento. Il percorso dovrebbe chiudersi in autunno con la consulta operativa. Saremo rappresentati tutti, associazioni ed enti del mondo agricolo e del territorio locale». l