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Unimore guida 34 atenei italiani nel progetto Edunext che trasformerà l’educazione digitale

Alice Benatti
Unimore guida 34 atenei italiani nel progetto Edunext che trasformerà l’educazione digitale

Dal Pnrr oltre 22 milioni di euro. Nasceranno nuovi corsi, master e una biblioteca digitale condivisa

04 settembre 2024
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Reggio Emilia È nata simbolicamente ieri al Parco Innovazione di Reggio la più grande comunità studentesca d’Europa. Perché sono 700mila gli studenti iscritti alle 35 università italiane e alle cinque Afam (Alta Formazione Artistica e Musicale) che aderiscono a Edunext, il progetto finanziato per oltre 22 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito delle azioni del Pnrr, per trasformare la formazione digitale in Italia attraverso nuovi corsi di laurea (32 quelli che saranno sviluppati), master (32) e una biblioteca digitale condivisa. Il tutto focalizzato su ambiti identificati come prioritari per la crescita del Paese quali il digitale, l’intelligenza artificiale, la data literacy (in italiano l’alfabetizzazione dei dati), la sostenibilità e l’energia. A guidare questa rete sarà l’Università di Modena e Reggio Emilia, che già nelle prossime settimane assumerà una ventina di figure tra instructional designer, educational content producer, application manager. E lo stesso faranno le altre università. Si tratta di professionisti che oggi non sono presenti negli atenei italiani ma che saranno fondamentali per progettare i nuovi percorsi formativi. A livello italiano saranno anche assunti centinaia di tutor.

Un progetto in due fasi

Edunext nei primi tre anni si concentrerà sulla formazione dei docenti e del personale accademico, oltre che sull’implementazione delle infrastrutture necessarie. Un concetto, quest’ultimo, spiegato in fase di presentazione dal Magnifico Rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro. «Quello che intendiamo fare – ha annunciato – non è circoscritto alla digitalizzazione dei percorsi formativi esistenti ma, piuttosto, ad un ripensamento integrale dell’approccio educativo con l’obiettivo di renderlo più flessibile e capace di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze della comunità universitaria, dell’alta formazione e della società».

Il direttore generale dell’ateneo, l’ingegnere Luca Chiantore, ha poi rimarcato come questo cambio di passo nell’approccio educativo sia necessario «per adattarsi ai nuovi contesti del mercato del lavoro e all’evoluzione tecnologica, come ribadito anche dalla Strategia Italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026, e assicurare agli studenti un livello di competenze adeguato al posizionamento strategico dell’Italia e dell’Europa».

Dopo i primi tre anni, che costituiranno una sorta di fase di avvio, il progetto Edunext entrerà in una seconda fase durante la quale verrà progressivamente completato e reso autosufficiente grazie al contributo dei partner coinvolti, che al momento sono oltre 50. Tra questi figurano cinque Regioni tra cui l’Emilia-Romagna, Confindustria Emilia Centro-Bologna, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, la Fondazione Teatri Comunali di Modena, W-Training Reggio Emilia, La7 e Art-ER Bologna.

Realtà aumentata e AI

Ieri a presentare nel dettaglio azioni e obiettivi di Edunext è stato il professore Tommaso Minerva di Unimore, coordinatore scientifico di un progetto che, come ha raccontato, «parte da lontano, da una comunità di persone appartenenti a tutti gli atenei coinvolti che da oltre 20 anni sperimenta, discute, si confronta sui temi della innovazione didattica e della relazione con le tecnologie.

«Quello che abbiamo immaginato è un’utopia con la quale cerchiamo di guardare al futuro – ha spiegato –. Uso il plurale per sottolineare il ruolo delle persone, oltre 200, tra docenti, ricercatori ed esperti, che hanno partecipato a questa iniziativa. Quello che faremo è proporre, all’interno dei percorsi di studi che avranno il “bollino” Edunext, modalità innovative che permettano agli studenti di concentrarsi più sulle competenze che sui contenuti. Per noi innovazione significa avere un’infrastruttura open source first, utilizzare senza paura l’intelligenza artificiale, non solo nella fase di costruzione dei progetti formativi ma anche in aula a supporto della didattica, così come la realtà virtuale e la realtà aumentata».

Biblioteca digitale

Tra le principali iniziative di Edunext c’è la creazione di una biblioteca digitale (Educational Content Library) che metterà a disposizione di docenti e studenti risorse educative innovative, favorendo la collaborazione interuniversitaria e ottimizzando l’accesso ai contenuti formativi, rendendoli disponibili in modo flessibile e personalizzato. Il progetto prevede anche l’introduzione di un sistema per la certificazione delle competenze acquisite dagli studenti che, evidenziano da Unimore, «permetterà di riconoscere e valorizzare le competenze specifiche, al fine di promuovere una formazione continua e modulare che risponda alle esigenze del mercato del lavoro in rapida evoluzione». 

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