Nutrie trovate morte accanto al rio a Rivalta. Cartelli di protesta: «Assassini, le avete avvelenate»
Le carcasse recuperate e sottoposte ad accertamenti, in azione i carabinieri Forestali
Reggio Emilia Quattro nutrie morte sono state recuperate lunedì mattina lungo la passeggiata che costeggia il rio della Vasca, nella zona di Rivalta, lungo la passeggiata che porta alla vasca di Corbelli. Il recupero è stato effettuato da Ivano Chiapponi del Rifugio Matildico, dopo una segnalazione arrivata ai carabinieri forestali, che hanno avviato gli accertamenti per chiarire le cause della morte degli animali. A segnalare la situazione è stata una cittadina che frequenta abitualmente la zona. Il sospetto che solo gli accertamenti veterinari potranno accertare è che si tratti di avvelenamento. «Passeggio spesso lungo il sentiero e da tempo vedo carcasse di nutrie morte: non è la prima volta. Cosa sta succedendo?», ci dice una cittadina, abituata a transitare in zona. La donna aggiunge anche un pensiero di rispetto verso questi animali spesso guardati con diffidenza: «Vorrei ricordare che, al di là dei pregiudizi, sono creature che hanno diritto alla vita come ogni altro essere vivente. Se davvero fossero state vittime di azioni violente, sarebbe un gesto crudele e inaccettabile».
Accanto al punto in cui sono stati trovati gli animali, nei pressi di uno specchio d’acqua, sono comparsi anche cartelli lasciati da qualcuno con la scritta “Assassini” appesi a un albero. Un gesto che testimonia la tensione e la sensibilità crescente intorno al tema della gestione delle nutrie, specie considerata invasiva da molti, ma spesso al centro di polemiche per i metodi di contenimento o perché qualcuno invece porta loro cibo. I carabinieri forestali stanno ora raccogliendo elementi per capire se la morte delle nutrie sia dovuta a malattie, o se vi sia intervento umano. Le nutrie, introdotte in Italia a scopo commerciale nel secolo scorso, sono ormai diffuse lungo i corsi d’acqua e nelle campagne della pianura padana. Essendo una specie alloctona ritenuta invasiva, la loro gestione è soggetta a regolamenti e piani di contenimento approvati periodicamente dalle autorità competenti, che prevedono interventi selettivi e controllati. Mentre azioni individuali di contenimento sono non solo vietati, ma evidentemente un reato, che mette a rischio il resto della fauna. Le carcasse delle nutrie recuperate sono ora al vaglio delle autorità per determinare con precisione la causa della morte. Nel frattempo l’area, molto frequentata da chi passeggia lungo il rio, resta sotto osservazione.l © RIPRODUZIONE RISERVATA