Gazzetta di Modena

L’iniziativa

Anche a Bagnolo arrivarono i “treni dei bambini”: il toccante incontro con due di loro

Anche a Bagnolo arrivarono i “treni dei bambini”: il toccante incontro con due di loro

Una serata ricorda la solidarietà dopo la seconda guerra mondiale e le famiglie bagnolesi che aprirono le loro porte a chi aveva bisogno

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Bagnolo in piano Nel secondo dopoguerra migliaia di bambini partirono dalle città e dalle regioni più duramente colpite dalla guerra per raggiungere, in treno, famiglie disposte ad accoglierli temporaneamente in altre zone d’Italia. Quei viaggi, passati alla storia come i “treni dei bambini”, rappresentarono una straordinaria esperienza di solidarietà popolare, promossa da associazioni e sostenuta soprattutto dalle donne, che permise a molti piccoli di trovare cibo, cure e affetto in un momento di estrema difficoltà. Anche Bagnolo fu parte di questa rete di accoglienza: qui diverse famiglie aprirono le proprie case e, a distanza di decenni, quella memoria continua a vivere. Proprio a Bagnolo, nei giorni scorsi, una serata pubblica ha riportato alla luce quell’esperienza attraverso l’incontro con due ex bambini accolti, trasformando il ricordo storico in testimonianza diretta e condivisa.

L’incontro
Giovedì all’ex Maki Pub , la memoria dei “treni dei bambini” è tornata a farsi voce viva, riportando al centro della comunità una delle pagine più intense della solidarietà del dopoguerra: l’accoglienza offerta dalle famiglie bagnolesi ai bambini provenienti dalle zone più duramente colpite dalla Seconda guerra mondiale, attraverso quei viaggi di speranza passati alla storia proprio come i “treni dei bambini”. Nel corso della serata, condotta da Paola Guidetti, toccanti sono state le testimonianze dirette di due ex bambini accolti, le cui vite furono profondamente cambiate da quell’esperienza: Aldo Chianese Bottazzi e Vincenza Angius, rientrata successivamente in Sardegna ma rimasta legata per tutta la vita a Bagnolo. Accanto alle loro voci, è intervenuta la storica Cecilia Anceschi, autrice del volume “I treni della felicità a Correggio”, che ha inquadrato storicamente quel grande movimento di solidarietà popolare.

Al centro della serata non solo le testimonianze, ma anche i racconti raccolti tra altri cittadini bagnolesi che aprirono le porte delle proprie case, tra cui le famiglie Malaguti e Rasori. Un incontro carico di tenerezza ed emozione, ma anche di consapevolezza storica: la solidarietà praticata nel dopoguerra fu profondamente legata ai valori della Resistenza, dell’emancipazione e della giustizia sociale, portati avanti in prima fila dalle donne. La serata ha rappresentato anche un omaggio alla memoria di Carolina Cacciani, bidella e vedova di guerra, che nel dopoguerra ospitò Vincenza Angius. Il ringraziamento finale è andato alle associazioni Bagnolo Bene Comune, Anpi, Circolo Troisi e Spi Cgil, per aver ricostruito e restituito alla comunità una pagina fondamentale della nostra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA