Maria Grazia Cucinotta: "Così mi prendo cura della mia anima e del mio corpo"
Intervista a tutto campo alla diva del cinema, produttrice e conduttrice: "Sono molto attenta alla prevenzione femminile. Mai rimandare le visite di controllo: salvano la vita. Per il benessere interiore mi ritaglio almeno mezz’ora al giorno tutta per me". L'importanza di passare il tempo con le amiche e l'impegno per le donne in difficoltà
Maria Grazia Cucinotta è davvero una donna a 360 gradi: diva del cinema internazionale, produttrice cinematografica, conduttrice televisiva, al tempo stesso mamma, moglie, amica e soprattutto amica delle donne. Appartiene a quella categoria di persone che mette la sua popolarità al servizio di chi ha bisogno, per dare voce ai più deboli, per sensibilizzare l’opinione pubblica su argomenti importanti, come la prevenzione del tumore del seno.
“Mi sottopongo regolarmente a esami strumentali, ecografia e mammografia”, confida. “La prevenzione è fondamentale, salva la vita. Mai rimandare le visite di controllo”. La mamma della popolare attrice siciliana, infatti, si è salvata da un carcinoma mammario proprio grazie alla diagnosi precoce, motivo per cui Maria Grazia si è dedicata all’opera di sensibilizzazione delle donne. Da anni è, infatti, la madrina della manifestazione Race of the cure, la maratona rosa dell’Associazione Komen Italia.
La incontriamo sulle rive del Tevere, in un momento di pausa del suo programma settimanale "L’ingrediente perfetto", in onda tutte le domeniche, alle ore 11 sul canale La7, in cui Maria Grazia si diletta ai fornelli, realizzando piatti gustosi e sani, svelando anche qualche suo segreto in culinario.
“Ho portato in televisione la mia passione per la cucina. Amo cucinare, lo faccio per la mia famiglia e per gli amici. Mi piace improvvisare pranzi e cene nel week-end, riunire le persone del cuore davanti a una tavola imbandita. È una forma di amore, prendersi cura delle persone a cui vogliamo bene. E oggi lo faccio in televisione, spiego le mie ricette ai telespettatori. Piatti gustosi, ma facili da realizzare".
“Portare in tavola piatti diversi durante il lockdown mi ha fatto molto bene, è stato terapeutico dal punto di vista psicologico. Creare impasti per pane e pizza è stato davvero salvifico. Mi ha riportato indietro nel tempo, ai ricordi di mia mamma che mi ha insegnato tanti segreti in cucina, come anche la tecnica per fare un’ottima pizza in casa, lievitata al punto giusto, digeribile".
“Il cibo può aiutarci a vivere bene o essere la nostra rovina: siamo davvero anche ciò che mangiamo. Sono cresciuta in Sicilia, in campagna e avevamo la possibilità di portare in tavola vegetali non trattati, appena raccolti, sani e pieni di gusto. Il pane si faceva rigorosamente in casa. Mia mamma mi ha permesso davvero di vivere una infanzia sana. Ho notato immediatamente la differenza quando ho vissuto per alcuni anni negli Stati Uniti”.
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Cosa è successo?
“In America sono permesse maggiori “manipolazioni” degli alimenti, il nostro Paese è quello maggiormente attento alla qualità dei cibi. Negli Usa vedi frutta e verdura coloratissime, stupende, perfette, ma senza sapore. Soprattutto mangiando a lungo oltreoceano, cambiando drasticamente le mie abitudini alimentari, non potendo più assicurarmi quei cibi controllati e sani, ho iniziato a stare male. Mal di stomaco, allergie, dolori muscolari, mal di testa: quest’alimentazione sbagliata mi ha provocato una sorta di stato infiammatorio a livello gastrico che poi mi ha dato disturbi diversi. Una volta tornata a Roma mi sono fatta seguire da una bravissima nutrizionista, la dottoressa Alessandra Bianchi che mi ha tolto tutti i cibi che per me erano “veleno” e mi ha dato una guida alimentare quotidiana. Ho perso 5 chili di gonfiore, di liquidi e ho iniziato a stare meglio. In pochi giorni sono quasi spariti i dolori muscolari, i disturbi allo stomaco”.
A proposito di mal di testa: ha raccontato di soffrirne molto. Ma di stare meglio ora: quali aiuti hai trovato grazie ai farmaci?
“Soffro di nevralgia del trigemino da quando sono ragazza, un disturbo che ha colpito purtroppo molti della mia famiglia. Per anni ho avuto dolori lancinanti, poi grazie a una fisioterapia ho trovato molto giovamento. Mi sono sottoposta a lungo al metodo Mezières. Si tratta di una rieducazione posturale, che aiuta a resettare la colonna, abbinata alla respirazione. Respirare bene, ossigenarsi aiuta anche a contrastare il mal di testa. Ma ci vuole tanta costanza. Purtroppo, poi è venuto a mancare il mio angelo fisioterapista e così ho un po’ lasciato. “Ora sono in cura al San Raffaele di Roma con il professor Piero Barbanti e sto provando la terapia con i monoclonali. Una puntura sottocutanea ogni 28 giorni e devo dire che sto ottenendo enormi benefici”.
Come ti prendi cura del tuo benessere? Appari sempre sorridente, infondi positività a chi ti circonda. Puoi dare qualche consiglio?
“Ho capito quanto sia importante ritagliarmi anche mezz’ora o un’ora al giorno tutta per me. Mi aiuta a stare meglio e ad essere migliore anche con gli altri. Tra le mie terapie c’è la respirazione, lo yoga, lo stretching. Aiuta ad allungare la muscolatura, a scaricare le tensioni e lo stress. Ci si sente meglio dentro e fuori. Certo, ci vuole costanza. Un altro regalo che mi faccio ogni tanto è il pomeriggio con le amiche. Ci confidiamo molto: questo aiuta, nessuno è un super eroe, tutti abbiamo debolezze. E poi ridiamo, ci dedichiamo a qualche coccola di bellezza. Magari io le trucco oppure facciamo una passeggiata. Camminare mi regala un vero senso di libertà. Quando si passeggia al mattino, inoltre, si aiuta anche il buonumore, perché favorisce la produzione di serotonina. Imparare a volersi bene veramente può aiutarci a vivere meglio con sé stessi e con gli altri. Piano piano si può imparare. Tutto sta nel volerlo davvero”.
A proposito di volersi bene: non hai mai nascosto che la Maria Grazia ragazza era molto timida. Pensi che la recitazione ti sia stata di aiuto?
“Assolutamente sì. Ero molto timida, riservatissima e il mio lavoro mi ha aiutato moltissimo, a mettermi in gioco, a non nascondermi. La recitazione è una vera terapia, aiuta a gestire le emozioni, che consiglio ai bambini e ai ragazzi che tendono a chiudersi in sé stessi. Non significa per forza mirare a fare l’attore da grande, ma la scuola di teatro è un aiuto per imparare anche a farsi rispettare. Spesso sono i ragazzi o le ragazze più timidi, più riservati a essere vittime di bullismo. Ho scritto e diretto un cortometraggio sul bullismo, Il compleanno di Alice, rivolto ai ragazzi, ma soprattutto ai genitori. Ascoltiamo i segnali dei nostri figli. Spesso la frase -Mamma non voglio andare a scuola perché ho mal di pancia- può invece nascondere un disagio. Il bullismo non è fatto solo di offese o violenze, ma anche di esclusione, di solitudine, emarginazione. Recitare può aiutare a sentirsi più forti”.
Da dentro a fuori: i tuoi rimedi di bellezza. Come ti prendi cura del tuo corpo, della tua pelle, dei tuoi capelli?
“Sono davvero molto attenta nella scelta dei prodotti. Da anni studio gli ingredienti più importanti per la cute. Una passione che mi sta portando, con l’ausilio di un ricercatore a realizzare una mia linea di cosmetici, per rigenerare la pelle in maniera naturale. La pelle va nutrita, idratata: questo ci aiuta a mantenerla giovane, luminosa, più bella. Mitigando così gli inevitabili segni del tempo che passa. Non esistono miracoli, ma con le cure costanti e i prodotti giusti si pos - sono ottenere grandi risultati. La pelle deve essere sempre pulita in profondità, senza essere aggredita e poi nutrita, dall’interno e dall’estero. La beauty routine può essere un modo di volersi bene!”