Gazzetta di Modena

Il gioiello

Venduta la Lancia che fu di Vasco: aggiudicata all’asta per 200mila euro

di Ginevramaria Bianchi

	La Lancia Delta di Vasco Rossi
La Lancia Delta di Vasco Rossi

La Delta Integrale evoluzione Martini acquistata dal rocker di Zocca nel 1992 è stata restaurata a Modena

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ZOCCA. “Ti porterei anche in America… ho comperato la macchina apposta…”, cantava Vasco Rossi in “Colpa d’Alfredo”. Ora: noi non sappiamo se al tempo la macchina in questione fosse proprio la sua Lancia Delta HF Integrale Evoluzione “Martini 5”del 1992, nera, cattiva, italiana fino al midollo. Ma sappiamo che è stata proprio lei, la Delta del Blasco, ad aver infiammato l’asta Zoute 2025 in Belgio, dove è stata battuta per 201.250 euro.

Macchina cult

Una cifra che fa girare la testa anche ai più navigati collezionisti, e che consacra il “Deltone” del Kom tra i miti dell’automobilismo italiano. Un pezzo raro, anzi rarissimo: la serie “Martini 5” fu prodotta per celebrare il quinto titolo mondiale rally di Lancia, ma in questa versione nera, inusuale rispetto alla classica bianca con le bande Martini, diventa qualcosa di ancora più esclusivo. A renderla leggenda, poi, è la sua storia: immatricolata nel maggio 1992 dalla società del cantante, porta una targhetta personalizzata e una documentazione impeccabile che ne certifica la provenienza. Dopo qualche anno accanto al rocker, l’auto passò nel 2006 a un collezionista privato, che ne ha preservato anima e carrozzeria con dedizione.

Il restauro

Il restauro firmato Modena Motorsport l’ha riportata poi all’antico splendore, rispettandone autenticità e dettagli tecnici. Il risultato? Una perfetta fusione tra conservazione e performance, che ha spinto l’offerta finale ben oltre le stime iniziali. Perché questa Lancia non è solo un pezzo da collezione: è un frammento di cultura pop, anche se oggi quella Delta non corre più sulle strade di Zocca, ma sui listini delle aste internazionali. E nonostante sia stato uno solo ad aggiudicarsi il volante del Blasco, siamo certi che a tutti gli altri è rimasta la stessa tentazione di allora: girare la chiave, alzare il volume e partire. Magari, sulle note di “Siamo solo noi”.