Gazzetta di Modena

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Invivavoce, sul palco dell’Ariosto sarà protagonista la Gen Z

Alice Benatti
Invivavoce, sul palco dell’Ariosto sarà protagonista la Gen Z

Reggio Emilia: in scena il 26 novembre il nostro evento in collaborazione con Nondasola

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Reggio Emilia Di quanta violenza non sappiamo nulla? Quante storie rimangono sepolte nel silenzio, schiacciate dalla paura di parlare? In altre parole: quanto è sommersa la violenza di genere? E quanto siamo coscienti, oggi, di quei modelli e di quegli stereotipi che continuano a negare a ragazze e ragazzi la possibilità di vivere nella fedeltà a sé stessi? Ci sono voci che non arrivano mai in superficie: racconti interrotti, sguardi che non trovano ascolto, desideri di cambiamento che si fermano prima di diventare parola.

Da questa consapevolezza è nata, mesi fa, una riflessione condivisa tra le giornaliste e i giornalisti del nostro quotidiano e le studentesse e gli studenti della nostra provincia, che il 26 novembre al teatro Ariosto di Reggio Emilia saranno protagonisti sul palco attraverso letture, testimonianze, ma anche mediante il teatro, la danza e il canto. Un evento collettivo Con noi, fin dal primo momento, ci sono stati Nondasola, l’associazione che a Reggio Emilia gestisce il centro antiviolenza e si impegna quotidianamente sul fronte della prevenzione e il contrasto della violenza di genere, e il Comune di Reggio Emilia – che tramite la Fondazione I Teatri ci ha messo a disposizione il teatro cittadino – per testimoniare che questo fenomeno si può arginare, al di là delle cronache di tutti i giorni, e soprattutto che una relazione sana, che vede due persone scegliersi e crescere insieme, anche solo per un pezzo delle rispettive vite, senza possedersi, è possibile.

Al nostro fianco anche tre scuole di danza del territorio – Arcadia, Eidos e Nuovo Balletto Classico – e Sd Factory, che in questi giorni ci ospita nei suoi spazi per le prove dello spettacolo evento “Invivavoce” di cui firma la regia la giornalista Paola Ducci. Tre repliche Mercoledì 26 novembre sono previste tre rappresentazioni: due al mattino (alle ore 9 e alle ore 11), riservata alla comunità studentesca degli istituti superiori della nostra provincia, e una la sera, aperta a tutta la cittadinanza.

I biglietti gratuiti per assistere alla messa in scena delle 20.30 sono disponibili da ieri sulla piattaforma Vivaticket, dove è possibile scegliere il proprio posto. Parole e responsabilità L’evento, in programma nella settimana in cui ricorre la Giornata internazionale contro la violenza di genere (25 novembre), per la Gazzetta di Reggio vuole essere anche l’occasione per ricordare il potere delle parole che si scelgono per raccontare la violenza di genere. E la responsabilità, soprattutto, che noi professionisti dell’informazione abbiamo di trovare quelle giuste. Perché è solo con quelle che possiamo agire sulla percezione del fenomeno nella società. Certo, per riuscirci ci viene richiesta un’attenzione in più, un po’ più di tempo per capire quali espressioni usare e quali no, stando attente e attenti a non oscurare l’autore della violenza, ad esempio, o a disumanizzarlo, piuttosto che a non romanticizzare la violenza o associarla alla gelosia, descrivendo quest’ultima come la causa di un impulso che l’uomo non è in grado di controllare. Una grande responsabilità, la nostra, che abbiamo cercato di trasmettere – e continueremo a farlo anche quest’anno scolastico – a tutte le studentesse e gli studenti che hanno partecipato al nostro progetto di giornalismo Scuola2030, di cui ieri ha debuttato il primo inserto di questa terza edizione, che ormai sono vicini a quota mille. © RIPRODUZIONE RISERVATA