Gazzetta di Modena

La nostra iniziativa

Invivavoce, il messaggio del prefetto: «Il cambiamento parte da qui»

Invivavoce, il messaggio del prefetto: «Il cambiamento parte da qui»

Maria Rita Cacciufa al nostro evento al Teatro Ariosto: «Siamo sulla strada giusta: a dimostrarlo sono le iniziative come questa»

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Reggio Emilia Sono parole ferme, ma emozionate quelle che ieri sera hanno anticipato l’apertura del sipario di “Invivavoce”. Le stesse parole che, come insegnano i ragazzi protagonisti nella serata, hanno un peso e un valore, un significato chiaro e insieme il potere di descrivere la realtà, i nostri obiettivi, i nostri desideri. Sul palco, al fianco del direttore di Gazzetta di Reggio, Gazzetta di Modena e Nuova Ferrara Davide Berti, Alessandra Campani, dell’associazione Nondasola, la prefetta Maria Rita Cocciufa e il sindaco di Reggio, Marco Massari.

 

È stato il loro confronto ad accompagnare lo sguardo e le idee degli spettatori, prima ancora che lo spettacolo iniziasse. «I passi in avanti che abbiamo fatto nel tempo sono evidenti – inizia la prefetta Cocciufa – eppure, io credo, prima di avvicinarci all’eliminazione della violenza di genere passerà ancora del tempo. Ma siamo sulla strada giusta: a dimostrarlo sono le iniziative come questa, partita da un quotidiano e arrivata a teatro. Un progetto che ha coinvolto i giovani, gridando la necessità di alzare la soglia dell’attenzione su un tema che non smette mai di essere attuale. Mi piacerebbe vederle fiorire in ogni comune, in ogni piccolo paese: sarebbe senz’altro un traguardo per il nostro paese». Un traguardo lontano, certo, ma che i luoghi come i centri antiviolenza e le realtà come Nondasola avvicinano ogni giorno un po’ di più. «Con questo spettacolo abbiamo scelto di uscire dal nostro rifugio per mostrarci al mondo – spiega Alessandra Campani –. Non è stato semplice: abbiamo scelto di farlo con serietà, con competenza e professionalità con l’obiettivo di trasformare uno slogan in realtà. I ragazzi, su questo palco rendono il personale politico. Ogni storia, ogni frammento di vita, qui, diventa patrimonio collettivo, che può dirci qualcosa di noi e del mondo in cui viviamo. La cosa meravigliosa è che si tratta, per tutti, di una emozionante prima volta. Qui, al Teatro Ariosto, il sipario si alza e sul palco ci sono le voci autentiche di chi ha scelto di mettersi in gioco, utilizzando il proprio linguaggio come strumento di condivisione». l © RIPRODUZIONE RISERVATA