Gazzetta di Modena

Rigenerazione urbana

Ex Sant’Agostino: scoperta una porzione di facciata dell’edificio restaurato su via Emilia


	Sant'Agpstino: la porzione di facciata scoperta e il cantiere
Sant'Agpstino: la porzione di facciata scoperta e il cantiere

Procede il recupero dell’ex ospedale in centro a Modena e il cantiere compie passi avanti significativi verso la resistuzione alla città come sede delle attività e delle mostre di Ago

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MODENA. Procede il recupero dell’ex ospedale Sant’Agostino, uno dei più significativi interventi di rigenerazione urbana e culturale in corso a Modena, destinato a diventare la sede delle attività e delle mostre di Ago.

La facciata

Dopo la rimozione del telo di facciata nella primavera scorsa e le prime fasi di smontaggio effettuate nei mesi estivi, una nuova porzione del prospetto storico in questi giorni torna visibile alla città. L’operazione, condotta dai tecnici del cantiere sotto il coordinamento della Fondazione di Modena, prevede la rimozione di una ulteriore sezione di ponteggio lungo la via Emilia, tra i due ingressi principali del complesso. L’intervento ha una durata di alcuni giorni e costituisce una tappa rilevante nel processo di riapertura progressiva della facciata restaurata.

Il cantiere

Negli ultimi mesi il cantiere ha compiuto passi significativi: in luglio è stato smontato il ponteggio su via Berengario, mentre in novembre è stata liberata una prima parte del prospetto su via Ramazzini, in corrispondenza dell’ingresso della farmacia notturna. Rimane ancora montata, per consentire il completamento delle lavorazioni del tetto, la porzione di ponteggio tra via Ramazzini e l’atrio Est, insieme al parapetto superiore.

Le prossime tappe

La graduale restituzione alla vista della facciata testimonia l’avanzamento puntuale delle fasi di restauro, orientate alla cura dei materiali storici e alla valorizzazione architettonica del complesso. Come già annunciato, l’intero smontaggio procederà per sezioni, in relazione ai tempi tecnici necessari a completare gli interventi in copertura e gli adeguamenti impiantistici previsti. La sequenza delle aperture consente di restituire alla città porzioni significative dell’edificio, accompagnando visivamente una trasformazione che unisce tutela della memoria, innovazione progettuale e nuove funzioni culturali. Con il progredire del cantiere, l’ex Sant’Agostino si prepara così a entrare in una nuova fase del progetto, avvicinandosi alla propria restituzione alla comunità in una veste rinnovata, capace di coniugare storia, architettura e nuove forme di fruizione urbana.