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Rabito: «Formigine una scelta di vita»

Rabito: «Formigine una scelta di vita»

L’ex professionista ha debuttato domenica: «Qui potrò fare anche l’allenatore»

22 gennaio 2013
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Il diesse Corrente si sfrega le mani, mister Ferraboschi quasi non ci crede, eppure è tutto vero e gli ultimi minuti della partita di domenica, contro la Bagnolese, lo hanno confermato: Andrea Rabito è un giocatore del Formigine. Dal Milan al Modena, dalla Sampdoria al Padova, con mille altre esperienze, quasi sempre in seri B, quasi sempre a inventare magie e a confezionare assist, ecco chi è quel ‘Roger’ Rabito già pronto a iniziare un nuovo capitolo della sua vita: «La scelta del Formigine è stata di cuore e di testa, senza considerare minimamente il lato economico. Dopo la passata stagione con la Cremonese, speravo di fare altri 2 o 3 anni da professionista, ma, nonostante abbia aspettato parecchi mesi, non è arrivato nulla che mi convincesse pienamente. Ho quasi 33 anni e non volevo trasferirmi nuovamente molto lontano, quindi ho iniziato ad allenarmi con il Formigine ed ho trovato un ambiente splendido e un progetto interessante. Giocare qui è come stare in famiglia e mi permette di pensare in prospettiva: quest’anno ho ottenuto il patentino di allenatore ed il Formigine mi ha proposto di iniziare ad allenare nel settore giovanile, a partire dal prossimo anno. Da qualche parte dovevo cominciare e questa soluzione mi è parsa la migliore possibile».

Rabito è convinto del presente, ma uno sguardo al passato non manca: «Ormai so che non potrò più raggiungere chissà quali traguardi da giocatore e il mio rimpianto più grande è stato quello di non aver mai giocato in serie A: son sempre arrivato vicinissimo, ho conquistato pure tre promozioni dalla B alla A, ma niente da fare. Probabilmente ho caratteristiche che non mi hanno permesso di raggiungere i massimi vertici: sono un trequartista o un esterno offensivo e mi trovo bene in avanti, senza aver la gamba per difendere continuamente. Ora voglio lavorare per tornare in forma, perché solo da poco più di un mese mi sono unito al gruppo ed era da troppo che non scendevo in campo».

Andrea Fratti