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Tre cause contro il Modena Caliendo: «Ben vengano»

Tre cause contro il Modena Caliendo: «Ben vengano»

Confesercenti (buste paga), Green Sport (campo) e Borsari (luci) citano il club canarino: «Erano contratti capestro, i giudici ci daranno ragione»

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Ci sono tre cause in corso contro il Modena Calcio. Tre citazioni per altrettante richieste economiche che si aggirano attorno ad un totale che dovrebbe superare il milione di euro. I tre soggetti che porteranno il club canarino davanti al giudice sono Confesercenti, Green Sport e Borsari Impianti Elettrici per motivazioni distinte. La prima, Confesercenti, ha citato il Modena per 500 mila euro per la rescissione del contratto che legava il club all'associazione imprenditoriale. In sostanza la Confesercenti, dai tempi della gestione precedente, che sarà ascoltata dal giudice, si occupava della compilazione della busta paga di tutti i dipendenti del Modena, giocatori, dirigenti e impiegati; Caliendo, considerando i costi per tale servizio spropositati (si parla di 42 buste paga) ha deciso di interrompere il rapporto rivolgendosi altrove. Confesercenti, che nel frattempo aveva eseguito 5 assunzioni proprio per compilare le buste paga del Modena, è quindi passata ai fatti citando il Modena in giudizio. Per quanto riguarda la Green Sport si parla di una cifra attorno ai 600mila euro per la manutenzione dei terreni dello stadio Braglia e dello Zelocchi: anche in questo caso Caliendo, al suo insediamento nella sede di monte Kosica, ha considerato la cifra esorbitante, cambiando ditta e passando alla Reggio Calcio (la stessa del Carpi). Ed anche in questo caso è arrivata la citazione della Green Sport. Infine c'è stato il cambio della ditta che si occupa della manutenzione dell'impianto di illuminazione del Braglia: dalla Borsari Impianti Elettrici si è passati alla Cpl. Stesso epilogo, con citazione e richiesta economica ai danni del Modena. Antonio Caliendo è sereno e contrattacca: «Sono rimasto estremamente sorpreso dalla citazione di Confesercenti per 500mila euro, la ritengo talmente assurda che non mi va nemmeno di commentarla». Le cause sono in corso, dunque il patron canarino non vuole sbilanciarsi in maniera eccessiva, tuttavia considera gli accordi economici pattuiti nella precedente gestione fuori mercato: «Io ho la coscienza a posto. Fin dal primo giorno alla guida del Modena mi sono posto l'obiettivo di pareggiare il bilancio e quindi di ridurre costi che a mio parere erano eccessivi. Pensate che per il campo spendevamo 600mila euro annui, mentre adesso abbiamo ridotto quella cifra di dieci volte: la manutenzione ci costa 60mila euro. Si trattava di contratti capestro in sfavore del Modena e lascio a voi commentare la questione. Io sono tranquillo, perché ho la massima fiducia nella giustizia italiana e di certo non voglio sostituirmi al giudice che dovrà dirimere le tre cause». Il club canarino sarà difeso dall'avvocatessa Marianna Anteo, del foro di Modena, che preferisce non commentare, dato che si tratta di cause ancora allo stato embrionale e che non arriveranno ad una conclusione in breve tempo.

Giovanni Balugani