Il dado è tratto: adesso è un dovere guardare in alto
LANCIANO. Non è solo il colpo di Lanciano a legittimare l’ambizione del Modena di poter puntare ai playoff. Sono piuttosto i 23 punti conquistati nelle dodici partite del ritorno a consentire di...
LANCIANO. Non è solo il colpo di Lanciano a legittimare l’ambizione del Modena di poter puntare ai playoff. Sono piuttosto i 23 punti conquistati nelle dodici partite del ritorno a consentire di coltivare un sogno che al termine dell’andata sembrava compromesso. Nella sosta qualcosa è cambiato e probabilmente il divorzio tra l’accoppiata Novellino-Caliendo e Cannella ha rasserenato l’ambiente. Il mister ha fatto il resto prendendosi carico anche della preparazione atletica e dal mercato di gennaio sono arrivati Marzorati e Granoche due giocatori azzeccati. Il resto lo hanno fatto i baldi giovanotti di Monzon capeggiati da quel talento smisurato che risponde al nome di Billy The Kid Babacar ieri a segno per la sedicesima volta. A ruota Rizzo e Molina, due autentici gioiellini, una difesa all’altezza delle ambizioni dei gialli e una pattuglia di senatori, chiamiamola così, che ha in Zoboli il leader, in Garofalo la certezza e in Bianchi il figliol prodigo ritrovato. Gozzi, ieri fermato dalla febbre, sta rispondendo presente, Pinsoglio dà sicurezza tra i pali e ci siamo tenuti per ultimo Salifu, un muro vivente. Appena Novellino ha potuto rigettarlo nella mischia, il giovane ghanese ha alzato una barricata insuperabile nella zona centrale del campo. Dodici partite al massimo non sono un caso, sono la conferma che il Modena ha valori di squadra e individuali per tentare di inseguire quel sogno frantumato a dicembre, ma che ora è tornato ad essere una realtà. (p.v.)