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Sassuolo, un lunedì da incorniciare

di Giacomo Gullo
Sassuolo, un lunedì da incorniciare

Al colpaccio contro l’Atalanta, che ha rilanciato le speranze di salvezza, si aggiunge il rientro imminente di Acerbi

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L’uomo del momento in casa neroverde è lui, e non solo per la doppietta rifilata all’Atalanta. Sulle spalle di Nicola Sansone poggiano ora buona parte delle speranze salvezza del Sassuolo, che ha trovato nell’ex Parma gol e giocate fondamentali nel passaggio più delicato della stagione. Evidentemente Di Francesco e Bonato ci avevano visto giusto già in estate, quando avevano provato a strappare ai ducali l’attaccante esterno. Il giocatore ha rinviato il matrimonio a gennaio quando, chiuso nel Parma da un certo Cassano, ha finalmente ceduto al corteggiamento insistito di Piazza Risorgimento. Il debutto nella sciagurata sconfitta di Livorno (dove conquistò l’inutile rigre del 3-1) e la parentesi di Malesani, che inspiegabilmente lo ignora, sembrano relegarlo al ruolo di meteora. E invece il “Di Francesco bis” comincia proprio nel segno di Sansone, titolare a Bologna, nella gara del ritorno in panchina del mister pescarese e nella quale, al netto di una colossale palla gol sciupata, si intravede finalmente il potenziale dell’esterno offensivo. Il riscatto completo arriva nel match successivo, nell’ultima vittoria del Sassuolo al Mapei Stadium, quando il suo gol sigilla definitivamente il successo in rimonta sul Catania. “Dopo il gol sbagliato a Bologna, Sansone me lo doveva”, dirà Di Francesco nel post partita, intuendo il contributo che l’attaccante, nato in Germania e cresciuto nelle giovanili del Bayern di Monaco, potrà dare alla lotta salvezza neroverde. Un infortunio, però, lo mette fuori causa sul più bello, contro Udinese e Sampdoria, e Di Francesco deve aspettare la gara con la Roma – è proprio lui il protagonista del giallo sul rigore assegnato e poi tolto al Sassuolo da Rizzoli – per riaverlo a disposizione. A Bergamo, finalmente, Sansone prende in mano la squadra e ora Di Francesco gli chiede soltanto di non fermarsi sul più bello.

Giacomo Gullo