Sala ha un obiettivo «Vincere lo scudetto e riuscirci a Modena»
Volley. «Fu quella la motivazione che mi spinse a venire qui Per questo vorrei restare, ne parleremo con la società»
Il sogno della finale scudetto è svanito sulle colline marchigiane, in quel Pala Baldinelli dove la Lube domenica scorsa ha battuto Casa Modena per la terza volta in sette giorni, e ancora una volta 3- 0.
Una sfida sulla falsa riga delle precedenti, fatta di occasioni mancate e set tirati fino all'ultimo, nel quale però è poi sempre irrimediabilmente emersa la maggior freddezza di Macerata nei momenti chiave. L'analisi di questa sconfitta e della stagione gialloblù tocca al miglior modenese di gara 3, Andrea Sala. Per il centralone 11 punti e un sontuoso 90 per cento in attacco. Spesso è stato lui, insieme a Kovacevic, il terminale offensivo più affidabile per Bruninho, alle prese con un N'Gapeth acciaccato e un Bartman assente.
Sala, a mente fredda, che analisi si può fare di questa gara tre e di una serie che, almeno nei numeri (9-0 il conto finale dei set), appare impietosa?
«Sicuramente è un risultato troppo pesante per la pallavolo di altissimo livello che in tanti momenti siamo riusciti ad esprimere. Dobbiamo tenere conto del fatto che abbiamo affrontato una squadra che, numeri e percentuali alla mano, aveva valori molto differenti dai nostri, ai quali noi in stagione non ci siamo mai avvicinati. Per tutti gli addetti ai lavori questa doveva essere una serie a senso unico, e nei numeri lo è stata, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che tutti i set sarebbero stati lottati in questo modo, giocandocela fino alla fine. Penso che forse gara 3 sia quella in cui siamo andati peggio, ma credo abbiano influito parecchio le prime due sfide, che a noi, abituati a giocare ogni 7 giorni rispetto a Macerata che invece è sempre andata in campo ogni 3, ha tolto sicuramente più energie fisiche e mentali».
Ci sono rimpianti al termine di questa serie?
«No, rimpianti no, perchè abbiamo dato tutto e penso che più di così fosse difficile fare. Ci è mancato solo di tenere a livello fisico, mentale e tecnico per 40 minuti anzichè 35, ma non dimentichiamo che affrontavamo una squadra che dall'inizio dell'anno è data da tutti come finalista scudetto con Piacenza».
Il sogno della finale è svanito, ma la stagione non è ancora finita, ci sono le sfide di qualificazione alla Challenge Cup. Come le affronterete?
«Naturalmente il nostro obiettivo era la finale scudetto, e al dopo non abbiamo mai pensato. La società ne parlerà e oggi ci confronteremo. Naturalmente penso che se si scenderà in campo lo si farà come sempre per dare il massimo e vincere, per onorare l'impegno e finire al meglio la stagione».
Un giudizio su Bruno e il suo inserimento nella seconda parte di stagione?
«Che lui sia forte si sa e si vede. Devo dire che è un ragazzo molto disponibile e solare, molto pignolo nel suo lavoro, spettacolare dal punto di vista umano, quindi credo che sia difficile non trovarsi bene con lui. Sono molto contento che abbia scelto di rimanere a Modena per arrivare ancora più in alto».
Appunto, Bruno ha chiarito il suo futuro. E il futuro di Andrea Sala (che ha ancora una anno di contratto, ndr), sarà ancora a Modena?
«Io quando ho scelto Modena l'ho fatto perché mi era stato prospettato che qui si sarebbe tornati a vincere lo scudetto. E questo resta il mio più grande obiettivo, perché credo che vincere qui sia qualcosa di speciale. Io mi sento molto legato a Modena, e quindi la mia volontà sarebbe quella di continuare con questa maglia. Ma la decisione naturalmente va presa in due, per il momento naturalmente non abbiamo ancora parlato con la società, spero che potremo farlo e trovare la soluzione migliore».
Come sempre quando cade l'ultima palla è tempo di bilanci. Il tuo bilancio di questa stagione?
«Penso sia assolutamente positivo. All'inizio tutto era nuovo, dai giocatori alla società, e ci è voluto tempo per conoscersi reciprocamente. Penso che siamo stati bravi, quando tutto rischiava di essere gettato alle ortiche, a ricompattarci, squadra, società e staff tecnico, e a dar vita a due mesi e mezzo in cui abbiamo cambiato mentalità e ritrovato sicurezze, facendo vedere belle cose anche dal punto di vista tecnico. E penso proprio che lo striscione esposto dai tifosi a fine di gara tre sia azzeccatissimo, che questo debba essere davvero considerato un nuovo inizio, per costruire qualcosa di importante».