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Masi: «Io e Paolo Chezzi coppia da A»

Masi: «Io e Paolo Chezzi coppia da A»

Il patron del Formigine in vista del derby elogia il presidente del Castelfranco che ricambia: «Lui merita un monumento»

23 aprile 2014
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Chezzi e Masi vogliono dire Castelfranco e Formigine. Chezzi e Masi vogliono dire calcio dilettantistico modenese. Sono queste due delle figure più illustri del mondo pallonaro nostrano, dirigenti che hanno legato la loro firma a due società: senza tradirle mai, senza cadere nelle lusinghe di altri club o del mondo dei professionisti. Un peccato che non abbiano mai incrociato le loro strade, chissà cosa avrebbero potuto fare insieme. A darci una riposta è proprio uno dei protagonisti: «Saremmo andati in serie A – così il presidente del Formigine Marcello Masi -, non sto scherzando è la verità. Paolo Chezzi è un grande conoscitore di calcio, un dirigente importante. Per quanto mi riguarda, invece, non devo rendere conto a nessuno per il mio operato da imprenditore, nel mio caso è il calcio che mi sminuisce…». E Chezzi cosa risponde? «La mia stima per Masi è davvero grande, non saprei dire se saremo arrivati fino alla serie A, ma comunque i complimenti del presidente sono sempre ben accetti. Penso che a Formigine debbano fargli un monumento per quello che ha fatto per la squadra di calcio del paese». Come dicevamo sarebbe stata una collaborazione sfiziosa quella tra i due veterani del nostro calcio, ma ora è meglio concentrarsi sul presente. Domenica, al “Ferrarini”, c’è un Castelfranco-Formigine che vale soprattutto per i verdeblù: «Noi faremo la nostra partita – chi parla è Paolo Chezzi – anche se sinceramente credo che le motivazioni dei nostri avversari possano fare la differenza. Il Castello avrà qualche problema di formazione, ma chi scenderà in campo saprà farsi valere». Non si sbilancia, invece, Masi: «Non saprei dire quello che succederà, aspetto il novantesimo per dire la mia. Certamente sono molto deluso per come è andata questa stagione, la classifica è lo specchio reale di quello che la squadra ha fatto sul campo». Ci sono stati anche infortuni che hanno condizionato la stagione: «Fanno parte del calcio, a parlare sono i risultati e risultati non mentono mai. Il valore della formazione lo potete trovare nella nostra posizione in graduatoria». Questo lo sfogo del presidente formiginese, non è da meno quello del collega di Castelfranco: «Sono molto dispiaciuto perché ancora una volta ho potuto constatare che la città non segue la squadra. A parte il sindaco e alcuni fedeli sponsor anche in questa stagione non ho avuto aiuti. Forse è la mia figura che non piace, forse ho fatto il mio tempo e dunque devo valutare alcune situazioni. Non sono più un giovanotto e non sento più gli stimoli per continuare. Il campionato è stato davvero complicato, non nascondo che siamo stati condizionati dallo spettro della mancata iscrizione alla Lega Pro». (e.b.)