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Modena, Mazzarani dall’inferno al paradiso

Modena, Mazzarani dall’inferno al paradiso

La prodezza su punizione con la Ternana è forse stata la svolta di una stagione da incubo per il trequartista riabbracciato dai tifosi e da mister Novellino

27 aprile 2014
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Chissà cos'ha provato Andrea Mazzarani in quei due minuti trascorsi dalla concessione alla magistrale trasformazione della punizione che ha regalato al Modena l'incredibile pareggio con la Ternana. Centoventi secondi interminabili, che, però, non hanno intaccato la concentrazione del trequartista romano, capace di alzare un lob, come lui stesso lo ha definito, imparabile, l'ottavo sigillo in stagione. Poi quella corsa inarrestabile, con la maglia agitata verso il cielo e tutto il Braglia pazzo di gioia per lui. Gesti tecnici e istantanee del calcio che valgono più di mille moduli, perché l'essenza del pallone sono le emozioni e soltanto chi ha talento le sa regalare. Mazzarani il talento lo ha, altrimenti quella punizione, che in allenamento i compagni gli hanno visto calciare decine di volte, non si sarebbe infilata con naturalezza all'incrocio. Poi al termine di quella corsa l'abbraccio di Walter Novellino, appostato nel tunnel degli spogliatoi. Il rapporto tra i due, nonostante i normali attriti dettati dalle scelte del tecnico, è sempre stato buono, fin dall'anno scorso. Purtroppo il campionato del romano non è stato roseo come nelle aspettative dello stesso Novellino e della società, che in lui avevano riposto grandi speranze, tanto da disegnarli attorno la squadra in estate. La condizione atletica non lo ha mai supportato nel modo adeguato e non si è mai vista nemmeno la sua capacità di saltare l'avversario. Da lì un lento declino, fino alla panchina, passando forse per il momento più duro della stagione di Mazzarani: la contestazione dei tifosi. Da allora il gol su rigore di Cittadella, che ha portato 3 punti d'oro nelle casse del Modena. Ma venerdì si è compiuta la vera rinascita emotiva di Mazzarani. Certe gioie restano dentro indelebili e lui l'ha voluta dedicare alle persone amate: «La mia fidanzata e mio padre, che mi guarda da lassù». Il tributo è arrivato anche dai compagni come Bianchi: «Sono felicissimo per Andrea, un ragazzo fantastico», ha detto il centrocampista. E da Novellino: «Ho voluto abbracciarlo, perchè la sua forza non è in discussione, aveva solo perso un po' di fiducia». E se Mazzarani è rinato il Modena può davvero sognare.

Giovanni Balugani