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Il Carpi avanza senza Ardemagni, bomber in castigo

Il Carpi avanza senza Ardemagni, bomber in castigo

La società delusa dal flop dell’attaccante, anche Pillon lo ha emarginato. Un matrimonio che non è sbocciato

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Un punto salutare per la classifica, quello conquistato dai biancorossi a Siena. Son servite le barricate, ma il fine giustifica i mezzi. I ragazzi di Beretta, del resto, anche all'andata erano stati tra i pochissimi a mettere sotto Pesoli e compagni.

Esattamente nello stesso modo: sfruttando le incursioni di Angelo dalla parte sinistra della difesa e facendo leva sulle invenzioni di Rosina. Ed anche allora il Carpi non riuscì quasi mai a ripartire. Questa volta, perlomeno, è uscito un punto in vista dell'incrocio pericoloso con il Pescara di Serse Cosmi in una giornata, la prossima, che potrebbe dire molto per chi naviga nei gradini più bassi, con lo scontro diretto tra Varese e Cittadella e il testa coda tra Novara e Palermo. Tre punti conquistati al Cabassi potrebbero chiudere virtualmente il discorso salvezza. Per ottenere il quale, a quanto pare, Ardemagni non è più imprescindibile.

Nelle sette partite dell'era Pillon, l'ex canarino è stato per quattro volte in panchina, giocando per intero solo il derby col Modena, dal quale non pare essere uscito rivitalizzato. In due occasioni, l'ultima delle quali proprio a Siena, non è neppure entrato in campo. Una marginalizzazione che non si spiega con i numeri, visto che Ardemagni è, a tutt'oggi, l'attaccante più prolifico tra quelli di questa stagione, presenti e passati: quattro gol di cui due su rigore, esattamente come Sgrigna, che di partite ne ha giocate il doppio.

Meno ne han fatti Mbakogu, fermo a quota tre, Inglese e Cani, entrambi a uno. I gol arrivano più copiosi dalla mediana, con Memushaj a otto e Concas a sei. L'attaccante arrivato dal Chievo, a quanto pare, paga un deficit di preparazione fisica rispetto ai compagni. Lo ha sottolineato mister Pillon nella conferenza stampa che ha preceduto la trasferta di Siena, lo si è visto a tratti in campo. Ma paga soprattutto sulla pelle la disillusione dell'ambiente e della società. Con lui il Carpi ha sognato l'impossibile, per poi trovarsi impaurito a guardarsi alle spalle.

Ha dovuto cambiare allenatore per riprendere in mano uno spogliatoio smarrito dalla distanza tra gli impietosi risultati conseguiti del nuovo anno e le speranze playoff covate alle fine del girone di andata. Alimentate da una campagna acquisti scopertasi a luci e ombre, con Colombi e Legati tra le prime, lo stesso Ardemagni e l'oggetto misterioso Acosty tra le seconde.

Fabio Garagnani