Gazzetta di Modena

Sport

piovono critiche

Mapei Stadium, tanti lustri ma i disagi continuano

Fra le luci di uno stadio pieno e festoso e le ombre di una gestione di un impianto ancora non all'altezza della serie A, inadeguata alle esigenze di chi alla partita si reca non solo per diletto, ma...

2 MINUTI DI LETTURA





Fra le luci di uno stadio pieno e festoso e le ombre di una gestione di un impianto ancora non all'altezza della serie A, inadeguata alle esigenze di chi alla partita si reca non solo per diletto, ma anche per lavoro. Sassuolo-Juventus, con il Mapei Stadium sold out da una settimana abbondante, era l'esame di fine stagione per valutare i passi avanti compiuti da tutto il sistema. E il bilancio dice che ci sono ancora tante note dolenti. A partire da quella legata alla viabilità, che tanti disagi ha provocato a chi doveva raggiungere lo stadio e soprattutto a chi tornava a casa dopo una giornata di lavoro.

La pioggia. Lo stadio reggiano, ora di proprietà di Giorgio Squinzi, se non con gli Etruschi e la presunta maledizione annessa, deve avere qualche legame nascosto con Fantozzi e la sua celebre nuvoletta dell'impiegato. Quando il Sassuolo gioca in casa piove sempre o quasi. E la pioggia porta infiltrazioni d'acqua, pozzanghere, “laghetti” e disagi vari un po’ in tutto lo stadio, specialmente nelle curve scoperte ma anche nelle prime file dei distinti. Anche l'area riservata alla carta stampata, quella “zona mista” già illuminata poco o nulla, costringe ad ammassarsi nei pochi punti non soggetti a docce fuori programma, senza considerare che per raggiungerla l'unica via è costituita da un ascensore utilizzato anche come montacarichi da chi si occupa del catering interno.

Le connessioni. “Siamo nell'era digitale, dove tutti sono connessi”, si dice. Tutti, forse, meno il Mapei Stadium. Alla fine del campionato non c'è ancora stato modo di ottenere una copertura wi fi all'altezza della situazione, né in sala stampa né, tantomeno, in tribuna e le lamentele dei colleghi provenienti da altre città non si contano. Se a questo si aggiunge che in serate come quelle di lunedì, dove tutti utilizzano tablet e smartphone, anche le linee dei gestori nazionali vanno sistematicamente in tilt, il quadro è completo.

La sala stampa. Di per sé quella del Mapei Stadium è all'altezza della situazione. Ampia, comoda, ben servita e con gli addetti ai lavori della società neroverde disponibili e professionali. C'è però un problema, ovvero che al suo interno è servito anche il buffet e che dopo la gara quei tavoli che dovrebbero essere utilizzati per lavorare finiscono ricoperti di piatti, tovaglioli, posate, bicchieri e avanzi di cibo, residui e macchie di bevande varie, che dipingono una rappresentazione poco piacevole e... poco igienica.

Come si vede, i problemi che c'erano, in gran parte sono rimasti. Niente di insormontabile, con interventi minimi vi si porrebbe rimedio rapidamente, ma a stagione ormai conclusa se ne riparlerà nel prossimo campionato. Sperando che l’11 maggio, nell'ultima partita casalinga contro il Genoa, almeno non piova. (g.cap.)