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Carpi perde la pallamano? D’Addese: «Spero di no»

di Gabriele Farina
Carpi perde la pallamano? D’Addese: «Spero di no»

Cerchiari: «Nessuno del Comune era a Rubiera per capire la nostra importanza» L’assessore: «Siamo in contatto con la società, devono scegliere loro cosa fare»

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Lo sport, si sa, è fatto di misure. Un pallone dentro o fuori può decidere uno scudetto. Le misure possono incidere sulle dinamiche di gioco, ma anche sulla permanenza delle squadre in un territorio. A Carpi succede così. C’è una squadra che “rischia” di vincere il primo scudetto in quaranta anni di storia e un impianto che non potrà accoglierli per pochi metri. È la nuova palestra di Cibeno, la cui inaugurazione è prevista per l’anno prossimo. Una struttura inadatta a ospitare le partite di pallamano per temi legati alla sicurezza: pochi metri e sarebbero stati risolti. L’Handball Carpi (la squadra in questione) ha appreso la notizia il 25 febbraio e da allora sonda il terreno per una nuova sistemazione. La palestra del Vallauri, storica “casa” dei biancorossi, non è a norma per le competizioni europee a cui punta la società e non può ospitare le troupe televisive. La truppa di Serafini ha giocato le ultime due gare interne al Pala Bursi di Rubiera, dove è in programma l’eventuale finale contro Pressano o Bolzano. La risposta del pubblico è stata, in entrambi i casi, molto più che positiva.

«Unica nota dolente - ha ricordato il ds della società, Claudio Cerchiari - l’assenza sugli spalti di una rappresentativa dell’amministrazione carpigiana; e dire che poteva essergli utile per capire le potenzialità a livello di seguito della nostra squadra e quanto di conseguenza sarebbe importante un impianto adeguato anche nella città dove quarant’anni fa è stata fondata la nostra società».

Parole che si accompagnano ai ringraziamenti per il pubblico, per monsignor Cavina (presente sugli spalti), per gli sponsor e per il Comune di Rubiera, «per averci consentito di utilizzare il loro bellissimo impianto come teatro della nostra impresa sportiva». Il 29-21 su Fasano ha aumentato le chance di finale e già Serafini ha sottolineato che la squadra «non si pone limiti».

Limiti che potrebbero influire sulla permanenza di un’eccellenza sportiva a Carpi.

«Pensiamo alla gara di ritorno contro Fasano - ha replicato Carmelo Alberto D’Addese, assessore allo Sport di Carpi - auguro all’Handball di andare in Europa, poi starà alla società in primis fare le riflessioni del caso. Come assessorato non faremo mancare il nostro supporto. La palestra del Vallauri va tranquillamente bene per il campionato, si tratterebbe di trovare insieme una soluzione per gli impegni europei».

D’Addese ha detto di non essere stato a Rubiera per un impegno precedente, ricordando che andrà a salutare la squadra prima della partenza per la Puglia. E se la società trovasse una soluzione lontano da Carpi che eviti gli spostamenti?

«Per ora è prematuro parlarne: c’è da conquistare l’accesso alla finale e poi vincerla. Per il 2018 dovrebbe essere pronto il palazzetto. La società fare le sue valutazioni, come Comune ci auguriamo che l’Handball resti a Carpi».