Inter, è la notte di Zanetti Tutto esaurito per il saluto
A San Siro l’anticipo tra i nerazzurri e la Lazio, in palio l’accesso in Europa Mazzarri: «Aver perso il derby brucia ancora, pronti a dare battaglia»
MILANO. Il miglior modo per reagire alla sconfitta nel derby è centrare l'obiettivo dell'Europa League. Ne è convinto Walter Mazzarri, al quale la gara persa contro il Milan ha lasciato l'amaro in bocca sia per il risultato che per le critiche dei tifosi. Oggi più che mai, con la pressione del traguardo europeo da centrare e una sfida difficile al Meazza contro la Lazio, l'allenatore dell'Inter si affida al mantra che lo accompagna da inizio stagione: i bilanci si fanno alla fine. Anche per questo non sarà possibile onorare l'ultima partita di Zanetti a San Siro con una maglia da titolare, ma solo con un giro di campo dopo il triplice fischio. Il capitano nerazzurro spera di festeggiare con un successo davanti a uno stadio che va verso il tutto esaurito. Samuel e Milito non smetteranno ma proseguiranno altrove, lasciando a Cambiasso l'onere di rappresentare la squadra del “Triplete” nella prossima stagione. Il centrocampista argentino non ci sarà, verrà sostituito da Kuzmanovic e nonostante la prestazione a dir poco scialba nel derby questo dovrebbe essere l'unico cambio in vista di domani. «Ci brucia - dice Mazzarri - aver perso il derby e il responsabile sono io. Non ci siamo espressi come volevamo, purtroppo è capitato in una partita alla quale tenevamo molto. In ogni caso i bilanci li faremo a fine stagione, non in corso d'opera».
Sarà tempo di bilanci anche per Zanetti, dopo diciannove stagioni in Italia. L'argentino, undici presenze quest'anno, spera di ritagliarsi un piccolo spazio a gara in corso. «Le scelte le vedrete, ma con Zanetti - dice ancora Mazzarri - ho un rapporto quotidiano e lui sa che le mie decisioni sono fatte per provare a battere l'avversario». Superare la Lazio e blindare il quinto posto vuol dire poter guardare al futuro con più serenità e scacciare i fantasmi dei possibili successori. Mazzarri, cui la società ha più volte manifestato sostegno a livello pubblico, respinge al mittente le voci che lo vorrebbero in bilico: «Non sono un pivellino, so come funzionano le cose. Dopo dieci anni di Serie A ho l'esperienza per non pensare più a certe cose».