Terraquilia: Serafini si è dimesso
Pallamano. Il tecnico fa un passo indietro dopo l’addio al sogno tricolore ma la società prende tempo
Davide Serafini si è dimesso. L’allenatore della Terraquilia Carpi si è assunto tutte le responsabilità per la sconfitta di dieci reti contro la Junior Fasano, costata l’eliminazione dalle finali scudetto. Dimissioni subito respinte, ma ci saranno nuovi incontri. «Sono l’unico responsabile da un punto di vista tecnico - ha spiegato coach Stecca - è la mia squadra. La società aveva chiesto obiettivi in parte raggiunti e in parte no. Lungo il ritorno dalla Puglia ho dato le mie dimissioni al direttore sportivo come assunzione di responsabilità. Verbalmente non le ha accettate, ci riserviamo di parlarne nei prossimi giorni». L’amarezza per la sconfitta contro i biancoazzurri (la seconda in tutta la stagione) non può cancellare quanto di buono ha costruito l’Handball sinora. «Obiettivamente abbiamo fatto un ottimo campionato, siamo stati ai vertici come attacco e come difesa. Sono molto dispiaciuto a livello personale, siamo arrivati vicini a un risultato storico. Abbiamo lavorato tanto, in Coppa Italia abbiamo raggiunto la finale, con Skatar avevamo l’obiettivo di raggiungere la finale, che avremmo raggiunto con obiettivamente un po’ più di fortuna. Con Skatar e Tojcic sarebbe stata un’altra partita». L’italo-croato, migliore giocatore all’andata, ha avuto un impiego con il contagocce per un problema fisico. «Skatar aveva ha uno stiramento di primo grado. Nulla di gravissimo, ma rischiava uno strappo muscolare in caso di un’eventuale finale. Ho scelto di preservarlo il più possibile. Mi ero prefissato di evitare di farlo giocare e poi di averlo sano per la finale scudetto. Sapevamo di essere già senza Tojcic. Negli ultimi dieci minuti eravamo sul punto di passare il turno. Ho rischiato, anche se era un azzardo: non aveva né movimento né spinta, le ho provate tutte». Fasano si è confermata bestia nera. «È molto forte, ha incrementato il tasso tecnico quest’anno. In finale di Coppa Italia ha avuto bisogno di quattro supplementari, nella gara di ritorno non eravamo a ranghi completi. Se loro non avessero avuto Beharevic e Rubino non ci sarebbe stata storia, però con i se e con i ma non si va da nessuna parte». L’Handball Carpi di strada ne vuole fare ancora. Già durante la stagione il dg Claudio Cerchiari ha promesso una squadra ancora più forte di quella allestita quest’anno. «La società è ambiziosa - ha ribadito il tecnico - sta lavorando sul territorio e sta crescendo sotto i punti di vista. C’è un’attività giovanile intensa, ci sono corsi di pallamano gratuiti. Ci sono più di trenta bambini sotto i dieci anni, ci sono squadre under 14, under 16 e under 18. Il settore giovanile è in crescita e i risultati della prima squadra sono un forte traino per divulgare la pallamano a livello locale. Nel primo anno in cui puntavamo a vincere un titolo siamo giunti vicini alla Coppa Italia e vicini alla finale scudetto. Se Fasano vincesse il titolo guadagneremmo un posto in Coppa meritato sul campo. Grazie ai ragazzi e ai collaboratori, con cui sono in rapporti ottimi. Valuteremo insieme nei prossimi giorni: se ci sono le condizioni continueremo, altrimenti farò un passo indietro in modo sereno e positivo».