Campedelli: «Mi auguro che la Terraquilia resti»
Pallamano. Il sindaco: «Vorrei che tutte le società di Carpi rimanessero qui, ma il Comune deve seguire lo sport di base, il resto lo lascio agli imprenditori»
«Il Comune deve seguire gli sport di base, per il resto servono investitori privati».
Enrico Campedelli, sindaco di Carpi, interviene in merito alle strutture sportive della città, parlando anche (ma non solo) della pallamano.
«In generale, non è possibile che il pubblico si accolli tutte le spese - ha sottolineato Campedelli - il Comune deve seguire lo sport di base, poi gli imprenditori privati investano sulle strutture».
L’esempio dell’Handball è forse solo l’ultimo in ordine di tempo. La società di via Peruzzi ha ipotizzato un trasferimento da Carpi dopo aver scoperto che il palazzetto di Cibeno non sarà a norma per gli standard della pallamano. Il tema è complesso: sono stati avviati i primi colloqui, ma molto potrebbe dipendere da un piazzamento europeo. Se Fasano divenisse campione, la Terraquilia potrebbe ottenere dai biancoazzurri (vincitori anche della Coppa Italia) il pass per la Challenge Cup. A quel punto potrebbe giocare le gare di campionato al Vallauri e gli incontri europei fuori porta o, in alternativa, scegliere un solo campo per la stagione. Considerazioni che il club biancorosso farà dopo aver definito il “capitolo allenatore”, dopo il passo indietro “a caldo” di Serafini a seguito dall’eliminazione nelle semifinali scudetto contro i pugliesi. Come l’assessore allo Sport D’Addese, anche Campedelli fa il tifo perché gli sportivi carpigiani non lascino la città.
«Questo non riguarda solo la pallamano - ha sottolineato il sindaco - ma tutte le discipline: dalla pallanuoto al calcio. Non è però detto che in ogni paese e in ogni città ci siano le strutture per giocare le Coppe dei Campioni. Per le società dovremmo avere strutture da serie A per tutte le specialità. Ci sono alcune squadre andate in A e poi scese dopo un anno, con strutture bellissime andate giù. Il Comune deve investire sullo sport di base, coinvolgendo i giovani, perché la prima prevenzione contro le malattie è fare sport. Se ogni Comune dovesse fare una struttura adatta per l’eccellenza in tutte le discipline allora non basterebbero le risorse». Oltre al desiderio di vedere l’arrivo di investitori privati, il sindaco punta sul nuovo palazzetto.
«A Carpi abbiamo bisogno di un palazzetto vero, per le attività sportive come per quelle culturali e i concerti. Ne ho parlato con il presidente della Lega B di calcio che è d’accordo con me. All’estero accade così, non è uno scandalo».
PALLAMANO A2.
Rimane in fieri la situazione di Modena. Claudio Sgarbi è pronto a tornare in panchina, anche se manca l’ufficialità. «È l’ipotesi più concreta - ha spiegato Sgarbi - in quel caso potrei fare l’allenatore con mio figlio Francesco».
Per il futuro presidente circola il nome di Angelo Sghedoni («possibile, anche se non è ufficiale»), mentre resta la nostalgia per Nezirevic: «Samir deve però trovare impiego a Modena e accontentarsi del rimborso».