Gazzetta di Modena

MILANO. Dopo settimane di silenzi e brevi commenti tutt’altro che rassicuranti per Clarence Seedorf, Silvio Berlusconi per la prima volta afferma esplicitamente che l’allenatore è a un bivio ma «non è neppure escluso che il Milan possa continuare con lui». Una considerazione diplomatica valutata dando un occhio ai sondaggi elettorali che non sposta di molto l’ago della bilancia, oppure un’apertura che può riservare colpi di teatro: si sprecano le interpretazioni sulla risposta di Berlusconi quando in un’intervista gli è stato chiesto se affidare la squadra all’olandese sia stato un errore. «No, pensavamo che avesse tutti i requisiti per poter essere un buon allenatore – ha replicato –. Adesso, dopo l’ultima di campionato riuniremo il consiglio e, come abbiamo sempre fatto, prenderemo una decisione insieme. Io spero, come ci è capitato tante volte, che si possa prendere una buona decisione. E non è neppure escluso che possa continuare Seedorf. Sempre se con Seedorf riusciremo a trovare un accordo sul tipo di rapporto fra lui e la società».

L’ex premier ha anche dichiarato che la doppia guida ai vertici del Milan, con i due ad risponde «alle esigenze dell’innovazione di Barbara insieme all’esperienza di Galliani, e quindi alla continuità». Di certo il delicato equilibrio che regge questo dualismo non ha aiutato l’allenatore, che nel momento più duro non ha ricevuto sostegno pubblico da Berlusconi. Nell’ultima uscita presidenziale si colgono le sue aspettative ma non il giudizio sull’olandese e si può intuire che il rapporto con la dirigenza sarebbe fra le cause di un divorzio, l’epilogo considerato più probabile anche nell'ambiente rossonero. Mentre il ct Prandelli si tira fuori assicurando che a giorni firmerà il rinnovo con la Federcalcio, resistono le diverse candidature, più o meno percorribili, da Donadoni a Inzaghi, da Ancelotti a Spalletti, da Montella a Conte.